La cantina toscana ha festeggiato l’importante anniversario con una cena da Maio, ristorante al settimo piano della Rinascente di Milano.
Una storia secolare nel cuore del Chianti, la visione lungimirante di un imprenditore e dieci anni dalla rinascita e l’ampliamento di un progetto che dà vita a etichette di qualità: la storia di Carobbio inizia nel Quattrocento e arriva ai giorni nostri con un rinnovato spirito di innovazione e la passione che contraddistingue i produttori di vino della Toscana.
La storia di Carobbio
Le radici di Carobbio sono legate alla famiglia di mercanti fiorentini Magaldi, che in estate amava trascorrere le sue giornate nel Chianti. Dopo un periodo di proprietà dell’Ospedale di Santa Maria Nuova, che concesse le terre in mezzadria dall’inizio del ‘500, la storia del podere si complicò con l’abbandono nel 1700.
L’incontro di Carlo Novarese con queste terre, nel 1985, diventa la scintilla per dare un nuovo impulso a Carobbio, trasformando l’antico cascinale in un’elegante villa e sfruttando le potenzialità del territorio per la viticoltura. Con l’aiuto di esperti agronomi mette in piedi una strategia per produrre vino di alta qualità, realizzando impianti con le tecnologie più avanzate per l’epoca. Nascono così i primi Chianti Classico, e Carobbio inizia a sperimentare con i pregiati Supertuscan.
Negli ultimi dieci anni gli eredi della famiglia Novarese hanno puntato su un ampliamento del progetto, aumentando la superficie vitata della tenuta e producendo nuove entusiasmanti espressioni vitivinicole. Se il Sangiovese resta protagonista, anche nella versione rosata con Igt Leone, si è aggiunto l’Igt Magaldo, un Merlot in purezza che affianca lo storico Cabernet Sauvignon Igt Pietraforte. Infine, il Piluka rappresenta il rinnovato spirito di innovazione che ha accompagnato Carobbio negli ultimi dieci anni: un Pinot Bianco dalle grandi potenzialità.
Una cena per celebrare dieci anni di successi
Per festeggiare il processo di innovazione che ha coinvolto la cantina e tutti gli attori che, con il loro contributo, hanno permesso alla tenuta di tornare a splendere nell’universo enoico, Carobbio ha organizzato una cena da Maio, ristorante al settimo piano della Rinascente di Milano. Con una vista senza pari sulle guglie del Duomo, gli ospiti hanno apprezzato una degustazione di otto portate, accompagnate da verticali delle etichette più importanti della cantina.
Il Chianti Classico Docg dalle annate 2018 fino alla 2014 ha caratterizzato la prima parte della cena. Al pane con lievito madre e olio è seguito un uovo croccante con finferli e quartirolo lombardo. Tra i primi, un raviolo d’ossobuco con spuma di parmigiano e un risotto con zucca e Castelmagno hanno conquistato i commensali.
Il black cod e il formaggio Blu ’61 sono stati accompagnati dalle annate 2015, 2014 e 2013 di Leone Sangiovese Igt. La guancia di manzo brasata con purè di patate speziate è stata abbinata invece al Chianti Classico Riserva con annate del 1996 e 1991. Il panettone di Maio con zafferano, marron glacée e crema al torrone ha concluso il menu con l’immancabile Vin Santo del Chianti Classico Occhio di Pernice Doc 2012.
Una degustazione d’eccellenza che rispecchia il lavoro di qualità con cui Carobbio ha imposto la sua presenza tra i produttori vitivinicoli degni di nota della Toscana.
Immagini courtesy Maio Restaurant e Carobbio
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