Grande per la corporatura certo, ma anche per i suoi piatti e per le performance diventate mitiche in tv e sui social. Antonino Cannavacciuolo da Vico Equense è un vero fenomeno. E vi spieghiamo perché.
Vulcanico è dire poco. Cuoco e personaggio acclamato non solo dai gourmet, Antonino Cannavacciuolo ha l’energia e la passione di un ventenne. Ed è simpatico, così simpatico da potersi permettere grandi (e severe) pacche sulla schiena a chi ha la sventura di non accontentarlo a Masterchef o nelle cucine dei peggiori ristoranti di mezza Italia. E una pacca è il trofeo che vorrebbero postare i clienti che si mettono in coda per provare l’emozione di entrare nella cucina che ha valso allo chef Cannavacciuolo, nel 2022, la terza stella Michelin al ristorante di Villa Crespi, il suo regno dal 1999 e tra i 13 ristoranti migliori d’Italia.
La cucina di Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi
Un’esperienza, a stretto contatto con la brigata, che vale l’investimento (380 euro a cranio) se si vuole vivere da vicino la strada fatta da Antonino per arrivare a essere un guru della cucina e della comunicazione globale. Dopo aver varcato la soglia nella dimora moresca sulle sponde del lago d’Orta, la regale atmosfera della Villa accoglie gli ospiti, riportandoli a un’epoca antica di nobili cavalieri e poeti in cerca di ispirazione. Respirerai la stessa aria anche nella cucina. Qui, dalle 9.30 alle 11.30 si assiste alla dimostrazione di 3 ricette stellate: antipasto, primo e dessert.
E dopo la degustazione, resterà dell’esperienza il grembiule da cucina realizzato a mano da un piccolo laboratorio artigianale italiano, la scheda tecnica con i segreti delle tre ricette apprese durante la dimostrazione e l’attestato di partecipazione firmato da Cannavacciuolo.
I piatti dello chef
Per chi prenota semplicemente un tavolo, non resta che scegliere nella lista delle ricette esclusive pensate dal grande chef a seconda della stagionalità: Tagliatelle di fagioli all’aglio e bottarga, Sogliola alla mugnaia, Scorfano in umido e tanti altri piatti gourmet. Che di comune hanno solo il nome, per il resto sono un’esplosione di sapori e sfumature, un gioco di equilibrismo e bravura di chi non si è mai risparmiato per rispettare, rinnovandola, la migliore cucina italiana.
Piatti che si possono definire senza tema di smentite “comfort food”, accompagnati da una carta dei vini pensata con intelligenza e lungimiranza. Proprio per godere fino in fondo la cena, a completare l’esperienza gastronomica c’è la possibilità di scegliere lo speciale pacchetto “Dolce fuga romantica”, che prevede una cena con menu degustazione “Itinerario” nel ristorante tristellato, il pernottamento in una delle sontuose camere o suite, e uno speciale “welcome gift” in camera.
E chi prolunga il soggiorno da due notti con il pacchetto “Incanto d’amore” potrà contare anche su un trattamento di coppia come “Persian rose” nell’area benessere del Relais, prima di godere il tramonto sul lago con una barca privata.
Articolo tratto dal numero primaverile di Robb Report Italia
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