Un miliardario delle cripto si aggiudica la banana di Cattelan. E intanto Magritte rompe il tetto dei 100 milioni di dollari all’asta. Le ultime novità in fatto di arte.
Il miliardario delle criptovalute Justin Sun ha sborsato 6,2 milioni di dollari per acquistare la banana attaccata al muro, Comedian, di Maurizio Cattelan. Solo qualche ora prima, il quadro di Henry Magritte L’Empire des lumières era stato battuto da Christie’s per oltre 121 milioni di dollari, permettendo al pittore belga di entrare nel “club” dei 100 milioni di dollari.
La banana di Cattelan
Per acquistare la banana di Cattelan, Justin Sun, fondatore della piattaforma Tron, ha battuto sei concorrenti sborsando da Sotheby’s a New York 6,2 milioni di dollari in criptovalute. Si tratta di una delle tre edizioni dell’opera concettuale Comedian creata nel 2019 dall’artista padovano. Prima dell’asta, la banana era stata acquistata per 35 centesimi in un banchetto all’Upper East Side. “Non è solo un’opera d’arte, Comedian è un fenomeno culturale che collega i mondi dell’arte, dei meme e della comunità delle criptovalute e che ispirerà ulteriori discussioni in futuro”, ha dichiarato a Sotheby’s il miliardario, che nei prossimi giorni mangerà la banana “come parte di questa unica esperienza artistica, onorandone il ruolo sia nella storia dell’arte che nella cultura pop”.
L’opera di Cattelan è stata fonte di ispirazione per l’executive di Sotheby’s Michael Bouhanna, che a novembre ha lanciato la criptovaluta $Ban “per hobby e in modo anonimo”, rispondendo a chi lo accusava di guadagnare sull’aumento del prezzo del token usando informazioni riservate. Sulla cripto avevano investito anche altri due partecipanti all’asta di Sotheby’s, tra cui Theodore Bi, il cui obiettivo era acquistare Comedian per donarla all’imprenditore Elon Musk.
La banana, che deve essere continuamente sostituita così come il nastro grigio che l’attacca alla parete, aveva debuttato nel 2019 all’Art Basel Miami. Qui la galleria Perroin era riuscita a vendere tre edizioni (le prime due per 120mila dollari e la terza per 150mila) a un collezionista anonimo. Durante la fiera, l’artista performativo David Datuna aveva sorpreso tutti mangiando pubblicamente una delle banane, costringendo la galleria a chiudere anticipatamente lo stand. Un episodio simile si era già verificato l’anno precedente a Seul, quando uno studente aveva consumato un’altra banana identica, esposta al museo della Fondazione Samsung.
Magritte nell’empireo dei 100 milioni
Ci sono voluti 10 minuti per arrivare al prezzo finale del quadro di Magritte L’Empire des lumières, venduto all’asta newyorkese per una cifra di oltre 121 milioni di dollari. Si tratta di un record per il pittore belga, che con questo risultato è entrato nel “club” esclusivo dei cento milioni di dollari di cui fanno parte artisti del calibro di Leonardo da Vinci, Gustav Klimt, Amedeo Modigliani, Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Francis Bacon e Pablo Picasso.
Tra le 17 versioni esistenti, il quadro venduto da Christie’s si distingue per le dimensioni e la presenza, unica nel suo genere, di uno specchio d’acqua davanti alla casa al centro. Sebbene leggermente più piccolo del celebre dipinto esposto al Guggenheim di Venezia, questo esemplare, secondo il gallerista Paolo Vedovi, è probabilmente il più riuscito dell’intera serie.
Il quadro, presentato in ottime condizioni, faceva parte della collezione della interior designer e filantropa Mica Ertegun, che lo acquistò nel 1968 per esporlo durante i suoi ricevimenti. Il record stabilito all’asta di Christie’s supera la cifra raggiunta nel 2022 da un’altra versione dell’enigmatico paesaggio di Magritte, venduto per 79,4 milioni di dollari.
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