Più che uno sport, uno stile di vita. Il golf raccontato da Camilla Tolomei di Lippa, insieme ai campi più suggestivi dalla Toscana alla Sicilia.
Un vento leggero smuove le fronde degli alberi intorno al green con un delicato fruscio, mentre uno swing proietta la pallina in direzione della buca. Basta una frazione di secondo per percepire il suono del click, per poi tornare al silenzio immacolato che avvolge il campo da golf dell’Ugolino. “Quando sei sul green in solitaria, immerso nella pace della natura, ti senti un tutt’uno con il luogo. Camminando tra i campi, basta voltarsi indietro per godersi la bellezza delle colline toscane, con panorami che aprono il cuore e svuotano la mente”, racconta Camilla Tolomei di Lippa, presidente del prestigioso circolo di golf nato oltre 90 anni fa e giocatrice super senior innamorata di questo sport.
“Per me il golf è sempre stato uno stile di vita e un modo per mettermi alla prova, cercando di abbassare il mio handicap. D’altronde, quando giochi ti misuri con il campo che è perfetto e resta lì, mentre tu devi riuscire a fare sempre meglio”. Per alcuni è simbolo di agonismo, un modo per chiudere deal e fare networking, mentre altri, in questo sport, trovano un rifugio nei momenti difficili, per gestire lo stress e affrontare le sfide della vita quotidiana con un atteggiamento positivo.
Il fascino del Circolo del Golf dell’Ugolino
“Ho iniziato all’età di dieci anni, giocando con i figli degli altri membri del circolo, con il tempo diventati amici. Ridevamo talmente tanto che a volte era difficile colpire la pallina. È proprio per questo che luoghi come l’Ugolino ti entrano dentro”, aggiunge la presidente. Oltre allo spettacolare percorso di 18 buche che segue la morfologia delle colline del Chianti, il Circolo del Golf dell’Ugolino all’Impruneta (Firenze) offre ai soci l’accesso alla Clubhouse disegnata da Gherardo Bosio e una piscina in piastrelle azzurre di 25 metri con due trampolini in cemento armato firmati da Pier Luigi Nervi, rappresentando un luogo dove lo sport si integra con natura, storia e benessere.
Castiglion del Bosco, tra golf e vino
Altrettanto suggestivo, il campo da golf di Castiglion del Bosco a Montalcino è stato progettato dal campione Tom Weiskopf fra i terreni dove crescono le uve di Sangiovese della tenuta. Rispetto ai tradizionali circuiti, questo integra una diciannovesima buca chiamata “Brunello Hole”, per consentire ai giocatori un ultimo ed emozionante swing. L’accesso ai campi è permesso ai soci del circolo privato The Club, ammessi su invito, oltre agli ospiti dell’hotel di lusso Rosewood Castiglion del Bosco, che possono rilassarsi nella Clubhouse ricavata da un’antica casa colonica, con vista sulle infinite sfumature di verde dei campi.
Il paradiso golfistico del Verdura Resort
Cambio di scenario per il Verdura Resort di Sciacca, indirizzo siciliano del gruppo Rocco Forte Hotels, con due campi da golf disegnati da Kyle Phillips, di cui l’East Course riaperto nel 2021 dopo un restyling, che affaccia direttamente sul mare. Con un driving range coperto, i campi Verdura Links e Shore permettono di allenarsi in ogni condizione atmosferica, accompagnati da strumenti all’avanguardia come il sistema Trackman per l’analisi dei movimenti, il software V1 e il Sam PuttLab per perfezionare il putting. Un luogo dove lo sport diventa un piacere quotidiano e un’opportunità per riconnettersi con la natura, a ritmo di swing.
Articolo tratto dal numero primaverile di Robb Report Italia
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