UR-RA – Unity of Religions – Responsibility of Art è l’ultimo progetto artistico di Michelangelo Pistoletto, il maestro dello storico movimento dell’Arte Povera, che non cessa mai di stupire di affascinare con le sue opere.
Giunto alla veneranda età di novantadue anni, Michelangelo Pistoletto prosegue nell’obiettivo di mettere l’arte al centro di un processo di dialogo interreligioso e interculturale. L’arte e la spiritualità si pongono nuovamente al cuore di una trasformazione responsabile che, coinvolgendo e rendendo partecipi diversi settori della società, è volta al raggiungimento della pace preventiva.
Arte, spiritualità e pace preventiva nel progetto Ur-ra

Pistoletto_Monza_Sacerdote, 1957 – PH MarcoBeckPeccoz
L’evento è concepito come un’esperienza multidimensionale che mette in relazione arte, spiritualità e religioni, sullo sfondo dell’idea-impegno di Pistoletto per la Pace preventiva. L’obiettivo è far emergere il ruolo dell’arte come linguaggio universale, capace di promuovere armonia, convivenza pacifica e comprensione reciproca tra le diverse culture e religioni.
La nuova relazione fra arte e religione secondo Pistoletto

Pistoletto_Monza_La Pietra dell’Infinito, 1966-2025 – PH MarcoBeckPeccoz
Sulla relazione fra arte e religione, Pistoletto ha idee molto chiare su un rapporto interrotto dall’avvento della modernità tecnologica e industriale. Racconta che “Alla fine dell’800, gli artisti hanno smesso di rappresentare la società sviluppando un’autoanalisi dell’arte stessa fino a raggiungere la totale affermazione dell’autonomia individuale di ciascun artista. È così che, nel mondo occidentale, si è interrotta l’antica correlazione, corrispondenza e cooperazione tra arte e religione, producendo tra queste una profonda distanza esistenziale e lasciando l’artista in totale solitudine”.
L’arte per Pistoletto è un fenomeno intangibile dell’esistente. “Nel 1961 sono giunto a trasformare la tela del mio autoritratto in una superficie specchiante e ho superato il mio isolamento esistenziale, aprendo l’opera alla partecipazione viva di tutto l’esistente, che è finalmente apparso all’interno del quadro. Il mio autoritratto è diventato quello del mondo e ogni persona è divenuta, con me, protagonista dell’opera”. Secondo lui “l’arte ha una capacità metafisica di radicarsi nell’immaginario e, come luogo libero di connessione estetica, diventa uno spazio di comunicazione che, per questo, può essere veicolo di una nuova relazione fra le religioni”. Nello specchio c’è lo spazio e il tempo che cambiano sempre: c’è una convivenza tra l’istante e l’infinito.
Religare: l’arte come connessione fra culture e fedi

Pistoletto_Monza_Il Codice Trinamico – Tende, 2019-2023 – PH MarcoBeckPeccoz
“D’altro canto”, afferma Pistoletto “le religioni sono tornate indispensabili per l’arte, che adesso ricongiunge l’individuo al mondo”. Per Pistoletto, la radice della parola religione è il latino religare: unire, connettere, collegare. Con UR-RA – Unity of Religions – Responsibility of Art si ricollegano i due mondi, arte e religione, per creare insieme un nuovo mondo. “Le religioni, da strumento di unione, si sono divise nel corso della storia, a causa dell’egoismo individualistico, in un confronto sempre più violento che genera un conflitto costante: l’unico modo per raggiungere una pace collettiva è creare una connessione fra le diverse culture e fedi religiose”. L’arte è libera e, per questo, luogo di connessione: per Pistoletto, è radice dell’umanità, ma anche responsabilità, promessa di un pensiero condiviso. Questa è la condizione affinché ci sia futuro per l’uomo, fatto di nuovi immaginari.
Un progetto culturale condiviso: il ruolo di Francesco Monico

Tempio a dondolo
Allo scopo di creare un progetto di forte impatto sociale e culturale, il maestro si avvale di Francesco Monico, autore e accademico che ha diretto facoltà, programmi dottorali e accademie di belle arti. La mostra è accompagnata da un ciclo di incontri, in cui i rappresentanti delle grandi tradizioni religiose – Induismo, Ebraismo, Cristianesimo e Islam – insieme agli artisti, sono messi in dialogo, e l’arte diventa un ideale strumento di comunicazione fra le fedi.
Il percorso espositivo è la sede di quattro convegni internazionali dedicati a temi cruciali e attuali. Vi è “Medicina, cura e spiritualità”, che esplora il legame tra scienze umane, medicina e spiritualità, mirando a rafforzare empatia e pratica clinica. “Finanza, economia e spiritualità” pone in dialogo il modello finanziario occidentale con quello islamico, promuovendo riflessioni sull’etica economica. “Poesia, letteratura e spiritualità”, affronta invece il valore della parola poetica e narrativa nelle religioni, analizzando l’impatto dei linguaggi sulle forme del pensiero. “Educazione, conoscenza e spiritualità”, riflette sulle trasformazioni educative e cognitive prodotte dall’Intelligenza Artificiale, coinvolgendo figure di spicco nel settore accademico e dell’alta formazione. Uno degli obiettivi finali della mostra è la firma della Carta di Monza per l’Interreligiosità, un documento volto a consolidare la cooperazione tra induismo, buddismo, ebraismo, cristianesimo, islam e cultura laica.
Mostra Ur-ra di Pistoletto alla Villa Reale: opere e allestimento

Promossa e prodotta dal Consorzio Villa Reale, Parco di Monza e Cittadellarte Fondazione Pistoletto, la mostra è stata pensata appositamente per i suggestivi spazi della dimora progettata di Giuseppe Piermarini. Al centro di UR-RA Unity of Religions – Responsibility of Art vi è una ricognizione critica dell’intera ricerca del maestro Pistoletto, figura centrale dell’Arte Povera, in cui la sua stessa opera storica è sottoposta a nuove letture legate al tema del dialogo interreligioso.
La mostra si apre con le Bandiere delle religioni poste nella corte della Villa Reale di Monza, che accompagnano i visitatori all’inizio del percorso espositivo, che si sviluppa nell’ottagonale Atrio degli Staffieri con La Pietra dell’infinito e Tavola interreligiosa per la pace preventiva, rielaborazione dello storico Metro Cubo d’infinito, originariamente parte di Gli Oggetti in Meno. Nelle sale del primo piano nobile si trovano altri lavori recenti, come Il Sacerdote, Tempio, Annunciazione, Le trombe del Giudizio, Tempio a Dondolo, La rotazione dello specchio, Il codice trinamico, e il significativo Arco spirituale, inteso, dalle parole del maestro come un percorso di rigenerazione dell’uomo. Nei Giardini Reali ritorna l’installazione del Terzo Paradiso, composta da cento panchine realizzate con materiali interamente riciclabili.
Immagini courtesy UR-RA Unity of Religions – Responsibility of Art
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Robb Report Iscriviti


