Una mostra alla Palestra Grande degli scavi permette di osservare, fino al 15 gennaio 2023, pitture e sculture lussuriose. Arte e sensualità nelle case di Pompei raccoglie immagini di erotismo, un tempo ornamento di spazi pubblici e privati della città.
C’è un Priapo dalla dotazione formidabile. E con lui una moltitudine di ermafroditi, di centauri e centauresse, di ninfe accarezzate dagli sguardi lubrici di satiri, poi divinità, uomini, fanciulle allacciati in amorosi gesti che sono, a ben guardare, esplicite scene di amplesso.
La civiltà pompeiana sembra non conoscere il senso del pudore, in nome della festosa, disinvolta affermazione dei piaceri dei sensi. A raccontarlo è una mostra assai intrigante: Arte e sensualità nelle case di Pompei, alla Palestra Grande degli scavi fino al 15 gennaio 2023.
Arte e sensualità nelle case di Pompei, i soggetti
Dove si impara che la raffinatezza dello stile può affrancare il sesso da ogni trivialità, facendone l’esuberante espressione di una joie de vivre tutta pagana. Tra pitture e sculture si ammirano una settantina di opere (tutte provenienti dai depositi del parco archeologico), un tempo a ornamento di spazi pubblici e privati della città vesuviana, in cui Venere era oggetto di un vero e proprio culto con templi dedicati.
Soggetti erotici anche molto spinti fregiavano lussuose residenze, complessi termali, osterie, bettole, lupanari: edifici collegati da un itinerario, che è possibile seguire scaricando l’app My Pompeii.
La mostra si avvale del sostegno di American Express e di una leggenda dell’hôtellerie quale il Caruso – A Belmond Hotel di Ravello sulla Costiera Amalfitana. Indirizzo d’elezione dell’élite cosmopolita (da Graham Green a Gore Vidal), ripropone mode e modi della villeggiatura all’italiana secondo un’idea di art de vivre, che contempla pure il privilegio di visite private a porte chiuse.
Immagini courtesy Parco archeologico di Pompei
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