Con le opere di 12 famosi artisti, il Gruppo Iris Ceramica Group racconta un materiale tra i più eclettici ed espressivi. Per andare oltre le convenzioni
articolo tratto dal numero di marzo di Robb Report Italia
Aldo Cibic, Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Ettore Sottsass, George Sowden, Luigi Serafini, Marco Zanini, Martine Bedin, Matteo Thun, Michele De Lucchi, Nathalie Du Pasquier, Peter Shire. Ovvero, tra i migliori artisti e designer, scelti da Iris Ceramica Group, leader mondiale nella produzione e distribuzione di materiali ceramici, per raccontare e interpretare un materiale eclettico e di grande malleabilità.
Ceramica come materiale nobile
Così la mostra itinerante Ceramics: Neverending Artworks, che ha esordito al flagship store di Milano con 23 opere realizzate dai 12 artisti, dimostrazione plastica delle proprietà estetiche e della grande malleabilità di questo straordinario materiale, in grado di trasformarsi in oggetti di design, proseguirà il racconto nelle principali città europee che, accanto al capoluogo lombardo, sono punto di riferimento per il mondo del design e dell’architettura, come Londra e Berlino.
Quella della lavorazione della ceramica è un’arte antichissima, che si è evoluta con l’uomo e attraversa la tradizione intrecciandosi con diversi ambiti multiculturali. “Il nostro intento è farci portavoce di una cultura che ponga al centro la ceramica come uno dei materiali più nobili esistenti in natura, che ci accompagna sin dalla scoperta del fuoco”, ha spiegato Federica Minozzi, amministratore delegato di Iris Ceramica Group. Spaziando tra arte e design la mostra, realizzata in collaborazione con Antonia Jannone Disegni di Architettura, racconta la dimensione estetica, artistica e manifatturiera della ceramica attraverso opere che esaltano la materia, stravolgendone l’estetica e attribuendole nuovi significati.
Tra estetica e performance
Oggetti che diventano metafore di una visione e di un pensiero. Una selezione di lavori che, attraverso accostamenti di pattern e di segni, colori vibranti e asimmetrie, decorazioni e forme sinuose, richiama l’attenzione del pubblico richiedendone una partecipazione attiva. Opere di autori che, con spirito dissacrante, hanno sfidato la modernità e i suoi diktat di pulizia formale e di puro funzionalismo, mettendo in scena la capacità di riscrivere le regole, per creare oggetti unici diventati simbolo del nuovo design: un riferimento per le avanguardie contemporanee a livello internazionale.
Il percorso espositivo incrocia anche molti protagonisti del gruppo Memphis, movimento nato all’inizio degli anni Ottanta che intendeva la vita con ironia, l’estetica accostata all’etica, con oggetti che privilegino la dimensione emozionale e sensoriale. Prerogativa propria della ceramica, “capace di esprimere la bellezza autentica e originale, proprio come l’arte stessa, e al contempo racchiudere caratteristiche tecniche tali da renderla tra i materiali più performanti al mondo”, prosegue Minozzi.
“Design, creatività, arte, scienza, innovazione e tecnologia si fondono in applicazioni all’avanguardia che esplorano orizzonti nuovi, aprendo strade inedite, mai percorse mostrando con grande maestria come questo materiale possa andare oltre un utilizzo scontato. Abbiamo sviluppato soluzioni inedite, ponendo le basi per nuovi stili di vita. Non c’è limite a ciò che possiamo fare con la ceramica: le nostre superfici sono una materia viva in grado di evolversi in forme e funzioni prima inimmaginabili e questa mostra vuole essere una celebrazione della creatività e dell’estro umano”.
La ricerca che ispira il lavoro di Iris Ceramica Group (www.irisceramicagroup.com) trova molte affinità nell’approccio dei designer che hanno fatto grande la mostra, valorizzando le proprietà estetiche e tecniche della ceramica. Da progetti originali e lungimiranti, nascono poi le sfide che portano a un’evoluzione e un’innovazione straordinaria, inimmaginabile nei tempi passati.
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