I pezzi più costosi battuti al martelletto quest’anno marcano le nuove tendenze del mercato dell’arte. Ecco i record d’asta del 2022.
Il 2022 è stato un anno brillante per il settore delle auction internazionali. L’incoronazione definitiva di alcuni artisti ormai storici del dopoguerra ha lasciato spazio anche alla consacrazione di movimenti come il Surrealismo. Infine l’arte al femminile, in crescita dal 2017, e quella afroamericana, che nel decennio ha scalato le classifiche di gradimento, hanno ricevuto un’importante consolidamento di cifre, tale da rendere questi fenomeni non transitori. Robb Report ha selezionato i cinque record d’asta più interessanti, capaci di segnare le tendenze del mercato dell’arte.
Record d’asta, Warhol, Shot Sage Blue Marylin, 1964
Il 2022 è stato l’anno in cui gli USA hanno riconosciuto Andy Warhol come il massimo artista americano del Dopoguerra. La conferma è il record d’asta per 195 milioni di dollari da Christie’s il maggio scorso per la Blue Marylin del 1964. L’opera più cara mai venduta a un’asta dopo il record che aveva segnato il Senza Titolo in forma di teschio di Jean-Michel Basquiat nel 2017.
Il dipinto, parte della collezione dei due celebri mercanti d’arte Thomas e Doris Ammann, sarebbe stato acquistato dal gallerista più influente al mondo, Larry Gagosian. Lo stesso che aveva fatto da intermediario diversi anni prima nella vendita dello stesso lavoro ad Ammann. L’opera è una delle versioni più celebri della Marylin in rosa e blu in cui l’artista, attraverso l’icona del cinema statunitense, porta alle vette più alte il suo interesse per la riproducibilità serigrafica e il culto della celebrità, usando una foto della diva scattata per il film La Magnifica Preda.
Jean-Michel Basquiat, Senza Titolo, 1982
Se Warhol è il re indiscusso, Basquiat può recitare il ruolo del principe del mercato. Quest’opera, venduta da Phillips de Pury lo scorso maggio per 85 milioni di dollari, batte il record precedente dello stesso artista pari a 75 milioni. La tela battuta al prezzo stellare apparteneva alla collezione del milionario giapponese Yusaku Maezawa. Lo stesso che aveva acquistato un’opera di Basquiat per 110,4 milioni di dollari da Sotheby’s.
Dal 2017 il mercato di Basquiat è diventato incandescente per giro d’affari. In This Case (1983) è stata venduta a 93,1 milioni di dollari da Christie’s nel 2021. Inoltre, nel 2020 un’opera su carta Senza Titolo del 1982 è stata battuta da Sotheby’s per 13.1 milioni di dollari, diventando il lavoro più costoso mai acquistato in rete.
Record d’asta, Yayoi Kusama, Untitled (Nets), 1959
Nel 2019 Yayoi Kusama è diventata la donna artista il cui fatturato è capace di coprire il 25% del mercato dell’arte al femminile. Dal 2017 la sua Infinity Mirror Rooms ha cominciato a essere esposta in un tour mondiale non ancora concluso. In questi giorni l’installazione è in mostra alla Tate Modern di Londra, che ha prolungato la sua apertura fino all’aprile del 2023.
Lo scorso maggio la Kusama ha superato il suo record mondiale di 8 milioni di dollari segnato per una Pumpkin LPASG del 2013, con un pezzo molto importante. Si tratta di una delle opere seminali della serie delle Infinity Nets, che ha toccato i 10 milioni di dollari a partire da una stima compresa fra 5 e 7 milioni.
Il lavoro consiste in un monocromo realizzato in pennellate bianche, dove la puntinatura tipica dell’artista emerge dal fondo grigio, che segna un’importante momento per l’astrazione del dopoguerra. Se da un lato rispecchia l’avanguardia pittorica segnata dalla Kusama in quegli anni, l’estetica di questo lavoro ricopre uno spazio liminale fra il momento riduttivo del Minimalismo e l’ubriacatura visuale dell’Espressionismo Astratto.
Man Ray, Le Violon d’Ingres, 1924
Questa foto di Man Ray è uno dei grandi classici del Surrealismo. È passata in asta da Christie’s a maggio nell’ambito della vendita della celebre collezione di Rosalind Gersten Jacobs e Melvin Jacobs, collezionisti dei Surrealisti nella Parigi degli anni Venti.
L’immagine, che raffigura la schiena di Kiki de Montparnasse su cui sono stati trasferiti i segni del violoncello, ha toccato la cifra record di 12,4 milioni di dollari. Oggi costituisce la fotografia più costosa della storia del mercato, capace di battere il record di 4,3 milioni di Reno II (Andreas Gurski). La foto, della quale esistono altre stampe successive, è ritenuta l’originale ottenuta dal negativo dall’artista, acquisita direttamente dai collezionisti dalle sue mani, come copia unica. Un lotto imperdibile, senza dubbio.
Record d’asta, Eugene Barnes, The Sugar Shack, 1976
L’arte afroamericana storica ha guadagnato tantissimo terreno negli ultimi anni. Un esempio sono le quotazioni raggiunte da Ernie Eugene Barnes, che solo sei mesi prima della vendita di maggio del 2022 da Christie’s aveva toccato i 550.000 dollari.
The Sugar Shack è stata acquisita da un collezionista di Houston, Bill Perkins e sarà esposta al Museum of Fine Arts di Houston nel gennaio 2023. Nell’opera è raffigurata l’intensità di un ballo clandestino di metà del secolo scorso, ambientato in una dance hall in North Carolina in pieno periodo di segregazione razziale. Con la vendita, Barnes ha dichiarato di aver coronato un sogno di quando era bambino.
Ernie Eugene ha subito una grande rivalutazione dal mercato assieme a un gruppo di artisti afroamericani dello stesso periodo, come Beauford Delaney e Howardena Pindell.
Immagini courtesy Christie’s, Sotheby’s
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