Molto prima che Ritz-Carlton, Aman e Four Seasons costruissero i loro yacht brandizzati, esisteva già il Club Med 2. Ecco il racconto di un’esperienza di crociera nel Mediterraneo a bordo del primo resort galleggiante del mondo.
Le onde del Mediterraneo scintillano in una vivace agitazione spinta dal vento mentre si sorseggia un cappuccino mattutino a bordo dello yacht a vela a cinque alberi Club Med 2. All’improvviso una figura in rosa che sfreccia sull’acqua entra nel campo visivo. Lo Chef de Village del Club Med 2, Adrien Gailhac, sta offrendo agli ospiti una dimostrazione delle proprie abilità nello sci nautico, indossando sgargianti board shorts rosa che spiccano in un mare di tonalità blu acciaio.
In realtà non è nulla di fuori dal comune, perché Gailhac è una figura carismatica a bordo dell’unità. Chi ha visitato i resort di Club Med conosce bene quanto sia importante il ruolo del Chef de Village, o Resort Manager. È la figura che determina il tono del villaggio, che anima gli ospiti prima dello spettacolo serale di can-can o li spinge verso la pista da ballo quando il deejay entra in scena. Gailhac è un maestro nel far rilassare e divertire gli ospiti a bordo della più grande barca a vela del mondo.
La storia del più grande yacht a vela del mondo
Club Med 2, parte della Exclusive Collection del marchio francese, misura ben 187 metri di lunghezza, ovvero quasi 60 metri in più rispetto al Koru di Jeff Bezos, con una storia decisamente più ricca. La dicitura Exclusive Collection indica che lo yacht condivide le stesse proposte di alto livello dei resort terrestri di fascia più alta di Club Med.
Il Club Med 2 è stato varato nel 1992 come il più grande yacht a vela del mondo. Gli interni originali furono progettati dal leggendario interior designer Alberto Pinto, che ha firmato anche Alfa Nero e Ocean Victory. La nave a otto ponti rimane il fiore all’occhiello di Club Med. Il pioniere dell’all inclusive fu fondato nel 1950 dall’ex campione belga di pallanuoto Gérard Blitz e dall’imprenditore francese Gilbert Trigano mentre, dal 2015, è di proprietà del gruppo cinese Fosun International che annovera nel proprio portafoglio anche marchi del lusso come Lanvin e Sergio Rossi.
Le esperienze uniche sul Club Med 2
Con sole 164 cabine, lo yacht/nave da crociera offre un’esperienza molto più intima e incentrata sul servizio rispetto a quasi tutte le unità da crociera di lusso, fatta eccezione per le più piccole. L’esclusivo ristorante su prenotazione Le Monte-Carlo, la spa Sothys, le finiture di alto livello delle suite e, naturalmente, l’imponente distesa di vele che si gonfia sopra la testa, rendono l’esperienza unica in qualunque luogo venga data fonda.
Mentre la maggior parte dei passeggeri apprezzava la formula all inclusive di cibo e bevande, insieme agli spettacoli spesso un po’ ingenui ma divertenti messi in scena dall’equipaggio di Club Med (i cosiddetti G.O., abbreviazione di Gentil Organisateurs), l’attenzione è tutta sulla nave.
33 anni di navigazioni, refit e primati nel mondo della vela
Nel corso dei suoi 33 anni di storia Club Med 2 ha visitato le zone più remote del mondo, ha ospitato migliaia di passeggeri ed è stata sottoposta a numerosi refitting. Possiede una delle storie più interessanti tra le moderne unità a vela. Ecco altri otto fatti su questo superyacht a vela a cinque alberi.
Supera nettamente il “Koru” di Jeff Bezos come il più grande yacht a vela del mondo

Con i suoi 187 metri di lunghezza, Club Med 2 detiene il titolo di più grande yacht a vela del mondo da 33 anni. Ovvero da quando uscì dai cantieri della Société Nouvelle des Ateliers et Chantiers du Havre, in Francia, per intraprendere il viaggio inaugurale verso la Nuova Caledonia. Ma ogni primato è destinato prima o poi a essere superato. Club Med 2 è destinato a perdere il primato il prossimo anno, quando il 220 metri Orient Express Corinthian debutterà. Non sembra essere una preoccupazione per nessuno a bordo. “È una bella nave, ma per noi non è una competizione”, racconta durante la traversata il co-comandante di Club Med 2, Jean-Baptiste Coquinot. “Da 30 anni facciamo questo mestiere, quindi sappiamo come gestire le vele”.
Club Med 2 è il primo hotel superyacht di sempre

Prima che diventasse di moda per i gruppi alberghieri portare i propri marchi in mare, Club Med 2 già navigava nel Mediterraneo e nei Caraibi con caratteristiche che ne facevano un concept amatissimo dai clienti. Come i G.O. che condividono i pasti con gli ospiti, le danze di gruppo “Crazy Signs” e un forte orientamento a sport e benessere. Oggi, mentre marchi come Aman, Ritz-Carlton e Four Seasons varano le loro navi ispirate al brand per attirare la propria clientela verso la crociera, Club Med 2 si conferma come il primo hotel superyacht al mondo.
Vele dalla dimensione pari a dieci campi da tennis che si aprono premendo un pulsante

La nave dispone di quasi 2500 metri quadrati di superficie velica distribuita su cinque alberi, una quantità di tela sufficiente a coprire dieci campi da tennis. Gli alberi sono completamente automatizzati, così le vele possono essere issate in meno di due minuti. “Oggi può sembrare qualcosa di standard, ma all’epoca fu una grande innovazione, perché tutti i sistemi informatici dovettero essere creati e fummo il primo cantiere a riuscire in un’impresa del genere”, ha raccontato a Robb Report Jean Louis Jegaden, che lavorò nel cantiere durante la costruzione dell’unità.
Il pioniere del beach club

Una gigantesca “mandibola” che si apre a poppa della poppa a canoa: la marina del Club Med 2 è stipata di attrezzature per wakeboard, paddleboard, windsurf, kayak e sci nautico. La richiesta di progettare un prototipo di beach club, un concetto allora del tutto nuovo, risultò piuttosto semplice per il cantiere. “Eravamo abituati a costruire traghetti per automobili, che avevano portelloni a poppa per l’accesso dei veicoli, quindi non ci creò particolari problemi”, afferma Jegaden, che fu coinvolto nella costruzione. Naturalmente, in perfetto stile francese, la marina chiude tra mezzogiorno e le 14 affinché gli istruttori di sport acquatici possano pranzare.
Che fine ha fatto Club Med 1?

Un nome come Club Med 2 porta inevitabilmente a chiedersi che cosa sia accaduto al primo. Consegnato dallo stesso cantiere nel 1990, Club Med 1 fu venduto nel 1998 alla compagnia di crociere statunitense Windstar. Oggi opera come sua ammiraglia a vela con il nome di Wind Surf. In totale, la Société Nouvelle des Ateliers et Chantiers du Havre costruì cinque navi a vela, iniziando negli anni Ottanta con un trio di unità più piccole a quattro alberi per Windstar: Wind Star, Wind Spirit e Wind Song. Successivamente completò le due unità a vela per Club Med. Sebbene il cantiere abbia cessato l’attività, le sue navi sono ancora in servizio, ad eccezione della Wind Song, affondata in Polinesia Francese dopo un incendio nel 2003.
Il grande anniversario di Club Med 2 con un restyling multimilionario

Per celebrare il suo 30º anniversario, nel 2022 Club Med ha investito 9 milioni di euro in un importante refitting degli interni. L’intervento è stato seguito da Sophie Jacqmin, la designer parigina che ha lasciato la propria impronta anche su hotel come il cinque stelle L’Apogée Courchevel, struttura della Oetker Collection nelle Alpi francesi. Il nuovo stile propone una palette luminosa e stimolante di blu e gialli, con dettagli che richiamano l’età d’oro delle crociere. Le aree pubbliche prendono il nome di località classiche della Riviera: Cannes, Saint-Tropez, Monte-Carlo e Portofino.
La suite da 36 metri quadrati, ottenuta dall’unione di due cabine durante il refit, è risultata una delle più grandi mai viste in mare. Completano due bagni separati, un ampio salotto, superfici in legno lucido e spigoli arrotondati bordati in pelle scura nello stile dei bauli da viaggio d’epoca. È solo leggermente più piccola della Suite Armateur, la più grande a bordo. Questa camera armatoriale a prua offre ampie vedute di navigazione e un’area living separata che può essere isolata dalla zona notte. In totale le cabine sono 164, tutte con vista mare attraverso oblò, anche se nessuna dispone di balcone privato.
Nave grande, pescaggio ridotto

Nonostante un volume interno imponente pari a 14.983 tonnellate di stazza lorda, Club Med 2 ha un pescaggio di soli 5 metri. Questa caratteristica consente l’accesso a ancoraggi poco profondi preclusi ad altre navi in destinazioni come le Bahamas e le Isole Vergini Britanniche. Dopo aver trascorso l’estate dell’emisfero nord alternando itinerari settimanali e weekend nel Mediterraneo, l’unità attraversa ogni inverno l’Atlantico per il programma ai Caraibi, offrendo agli ospiti anche l’opzione della traversata transatlantica.
Club Med 2 è la Francia sul mare

Ma cosa significa navigare alla francese? Dall’enorme bandiera tricolore che sventola a poppa, al goûter, la merenda pomeridiana servita alle 16.30, fino al servizio di cena che non inizia prima delle 20, si tratta di un autentico assaggio di Francia sul mare. Nel ristorante formale Monte-Carlo si degustano versioni reinterpretate della pissaladière, torta tipica della Costa Azzurra a base di cipolle caramellate e acciughe. Mentre piatti tradizionali francesi come il magret de canard, il petto d’anatra, vengono cucinati espressi davanti agli occhi degli ospiti nelle postazioni del buffet sul ponte superiore Saint-Tropez.
Tutto questo fa sì che il francese sia anche la lingua franca a bordo (sebbene gli annunci vengano fatti anche in inglese e la maggior parte dell’equipaggio parli inglese). Chi apprezza la gastronomia francese si sentirà pienamente a casa a bordo del Club Med 2. Allo stesso modo, gli amanti della cultura francese sapranno abbracciare questa esperienza così particolare.
Articolo di Robbreport.com
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