Due modelli spinti da impressionanti propulsori elettrici o ibridi in grado di dare una scossa allo status quo
articolo tratto dal numero di novembre di Robb Report Italia
L’hypercar che non c’era – Rimac Nevera
Il doppio della potenza di un’auto di F1, da zero a 100 km/h in meno di 2 secondi, un prezzo di 2 milioni di euro: con questi numeri la Nevera spaventa anche chi le hypercar le guida e le conosce. Ma a sentire Mate Rimac, 33 anni, patron dell’azienda, il suo capolavoro è pensato per essere una granturismo facile da usare e senza grilli per la testa.
E allora? Hyde o Jekyll? La risposta, per niente ovvia, è: tutti e due. La Nevera è a oggi l’auto di serie con l’accelerazione più rapida al mondo. Pura potenza frutto di ingegneria automotive di massimo livello. L’esperienza di Rimac nei motori elettrici ad alte prestazioni è tale che lo scorso luglio il Gruppo Volkswagen, proprietario di Porsche, ha messo lo startupper croato alla guida della Bugatti, contribuendo a garantire un futuro nell’era elettrica allo storico marchio francese (fondato da un italiano), ora Bugatti-Rimac, e ai suoi i motori W16 da 1.500 cv e oltre.
Alcuni accorgimenti nel telaio monoscocca in fibra di carbonio, il più grande e rigido mai utilizzato in un’auto, fanno parecchia scena, così come le porte a farfalla della Nevera che aprendosi spostano anche una parte del tettuccio, rendendo salita e discesa dall’auto più comodi. La stessa filosofia che ha prodotto interni dall’estetica più elegante che estrema, in pelle setosa, fibra di carbonio a vista e preziosi dettagli in alluminio.
Due enormi schermi sono dedicati allo streaming dei dati sulle prestazioni di Nevera e del pilota. Per la guida in città si usa «D», la più rilassata delle 7 modalità in termini di risposta dell’acceleratore, sospensioni e sterzo: la Nevera scivola nel traffico e sulle superfici più dissestate all’incirca come un’Audi R8. Alzando il ritmo si sente la massa, ma anche la spinta che la compensa: la Nevera pesa come una Classe S, ma è agile come una 911.
Ogni ruota ha il suo motore e quei 1.914 cv li puoi spostare istantanemente dove vuoi: sulla ruota interna per una curva bella pulita o sulle posteriori per un drift a tutto fumo. E se vuoi scatenare il 100% della potenza, preparati: un bel rettilineo con fondo asciutto va già bene, ma una pista è meglio. Quello che succede dopo non lo si può neanche chiamare violento (i 4 motori danno sempre potenza proporzionata al grip) ma piuttosto alieno, extra-automobilistico: l’accelerazione aumenta e non ti senti neanche più in un’auto, ma si risveglia quella parte del cervello che ti dice che stai cadendo in un burrone.
Il ruggito da 1,4 megawatt del motore rende la Nevera molto diversa dallo stereotipo di “veicolo elettrico silenzioso”. Il rumore aumenta il feeling e il pathos, sia di testa che di pancia, per arrivare lì dove nessuna auto era mai arrivata, creando una doppia personalità pericolosamente carismatica che vale tanto oro quanto pesa.
Un drago al guinzaglio – Ferrari SF90 Stradale
C’erano una volta le hypercar, feroci draghi dai cuori sputafuoco fatti di cilindri e pistoni. Oggi le hypercar hanno l’anima ibrida, tanto formidabili nelle prestazioni quanto confortevoli nel comportamento. E con 1.000 cv, la SF90 Stradale, la Ferrari prodotta in serie più potente e tecnologicamente avanzata di sempre, non fa eccezione.
Sotto il cofano un V8 biturbo di 4,0 litri da 780 cv e tre motori elettrici, due anteriori e uno posteriore, offrono due scelte: il silenzio dell’elettricità o il ruggito della meccanica, il tutto gestito da un cambio Dct a otto velocità. Grazie all’aerodinamica di avanguardia, la SF90 è bassa e larga e grazie alle sue linee sinuose somiglia molto alla F8 Tributo.
Quando è in eDrive (solo elettrico), l’auto si avvia con furtività spettrale e grazie ai motori sulle ruote anteriori, l’accelerazione è fulminea. Solo il rumore di sospensioni e freni segnala che si è in movimento. Questo lussuoso strumento di precisione è anche straordinariamente facile da usare. La versabilità della trasmissione è coaudiuvata da 4 modalità di guida: eDrive è 100% elettrico e attiva solo le ruote anteriori; Hybrid unisce motore elettrico e termico su tutte e quattro le ruote, Performance dà quello spunto in più per le strade tortuose e Qualify è da usare in pista.
Ma anche quando è più aggressiva la SF90 è comunque composta e beneducata, grazie all’eccellente sistema di assistenza alla guida che, sorprendentemente, non disturba mai la sublime dinamica. E anche se grazie all’elettricità una hypercar come la SF90 è più facile da usare anche in situazioni al limite e più “amichevole”, certo non la si può definire “docile”. Per fortuna.
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