Gorgona è l’ultima isola-carcere d’Europa ed è il nome del Cru della nona Tenuta Marchesi Frescobaldi. Un vino unico, fresco, sapido e persistente, protagonista di un progetto sociale che abbatte la recidiva e insegna valori.
Un pugno di antiche case di pescatori dai bei colori pastello, arroccate una sull’altra, danno il benvenuto a chi sbarca sull’isola di Gorgona. Più in alto, su un muro verniciato d’azzurro c’è una scritta a caratteri cubitali. “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla redenzione del condannato”. È l’articolo 27 della Costituzione e qui lo prendono molto sul serio.
Già, perché la più piccola isola dell’Arcipelago toscano, poco più di due, verdissimi e rigogliosi chilometri quadrati che si inerpicano fino a 250 metri d’altezza, è anche la più speciale. Dal 1869, infatti, è una colonia agricola penale, l’ultima ancora attiva in tutto il Mediterraneo. Oggi, quel che si dice, un carcere modello.
Gorgona, un’isola speciale
Sull’isola è rimasta una sola residente a tempo indeterminato, la signora Luisa, che dall’alto dei suoi novant’anni e più a trasferirsi sulla terraferma non ci pensa proprio. Il resto della popolazione è in transito: 75 detenuti (con non più di dieci anni di pena residua; venire qui è un premio di buona condotta) e 20 agenti penitenziari.
Le celle restano aperte dalle 7 della mattina alle 9 della sera e i carcerati trascorrono le loro giornate all’esterno, impegnati in diverse attività lavorative. C’è chi si occupa del refettorio, chi accudisce le mucche, le capre e i maiali, chi cura l’orto e chi svolge lavori edili e di carpenteria.
E chi lavora – con la straordinaria opportunità di sviluppare una professionalità in grado facilitargli il reinserimento nella realtà lavorativa e sociale – nella vigna che dal 2012 è affidata alla Tenuta Marchesi Frescobaldi con il Progetto Sociale de “L’Isola che c’è”. Quasi due ettari e mezzo di terreno ferroso coltivati a Vermentino e Ansonica in un anfiteatro naturale da cui si domina il mare, protetto da una fitta e rigogliosa vegetazione mediterranea.
L’impegno di Frescobaldi
“Questo progetto ci rende ogni anno più orgogliosi e con la vendemmia 2022, undicesima per il vino Gorgona, siamo entrati nella seconda decade del progetto sociale”, racconta il marchese Lamberto Frescobaldi, presidente dell’azienda vitivinicola toscana.
E aggiunge: “Abbiamo l’opportunità unica di vivere quest’isola straordinaria. Qui a Gorgona nei profumi e nei sapori c’è tutto. L’amore per l’isola, la cura e la passione dell’uomo, la speranza di una vita migliore, l’influenza del mare e un’ambiente meraviglioso. Sono poco più di due ettari di vigna e danno vita a un vino inimitabile ed esclusivo simbolo di speranza e libertà che si amplifica in tutto il mondo”.
L’edizione 2022 (appena 9mila bottiglie, circa 80 euro) si presenta con un colore giallo paglierino con riflessi oro e brillantezza cristallina. Al naso è un’esplosione di fiori bianchi e gialli, a seguire emergono nitidi sentori di frutta esotica e quindi ricordi agrumati di cedro e mandarino. Il finale è minerale, dominato da note iodate. In bocca è sapido e allo stesso tempo fresco e lungo. Un vino “attraente e selvaggio” che sa di riscatto, intriso di speranza e voglia di rivalsa.
Immagini courtesy Frescobaldi
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