In Via Manzoni, a due passi dal Teatro alla Scala e dal Duomo, il Grand Hotel et de Milan è dal 1863 la storica insegna dell’ospitalità milanese.
Quella che è stata la ‘casa’ di Giuseppe Verdi per ventisette anni è anche la struttura alberghiera che ha scritto una pagina importante della cultura milanese dal 1863 a oggi. I 674 passi che separano infatti il Grand Hotel et de Milan dal Teatro alla Scala lo hanno reso negli anni un accogliente rifugio per i più grandi artisti di sempre come, oltre Verdi (nel 1872 la suite che oggi porta il suo nome divenne la sua residenza), Caruso, Callas e Nureyev.
Una dedica all’Opera
Attraversato da capi di Stato, re e regine, e protagonisti della vita culturale come Visconti, Strehler e Albertazzi, l’hotel di via Manzoni conserva ancora oggi tutto il fascino di un’antica ‘casa’ milanese dove, l’amore per la musica e l’Opera, attraversano come un leit motiv le settantadue camere e ventitré suite e junior suite. Dietro il successo del Milan c’è il nome di una donna visionaria: Daniela Bertazzoni, la cui famiglia gestisce l’hotel da tre generazioni. Il recente rinnovamento della struttura, affidato a Dimorestudio di Milano, ha regalato poi ai diversi ambienti un’aria contemporanea mantenendone però intatto lo stile di una casa nobiliare, con un intervento che si è focalizzato sui tessuti, tappeti, colori e decori.
Il design rinnovato del Grand Hotel et de Milan
Le camere, per esempio, conservano perfettamente il mobilio e i dettagli d’epoca, così come i pavimenti in parquet e i marmi italiani che decorano le ampie sale da bagno. Le camere rinnovate sono state divise in cinque categorie secondo la tonalità cromatica alla quale appartengono: rosso amarena, senape, melanzana, carta da zucchero e cacao. Come in una dimora privata, ogni ambiente ha il suo mix di tessuti, quadri e oggetti, tappeti e texture, che non si ripete mai.
Le tappe del gusto
Nel salotto del Milan, la pausa aperitivo porta la firma del Gerry’s Bar, aperto fino a tarda notte, recentemente rivisitato negli arredi. Caruso Nuovo Bistrot è invece un nuovo progetto di interior realizzato da Dimorestudio e una nuova brigata capitanata dallo chef Gennaro Esposito e dal suo executive chef Francesco Potenza. A comporre la carta del menù ci sono i piatti della tradizione partenopea e milanese come le polpette al sugo, imperdibili.
Il Ristorante Don Carlos, infine, rende omaggio al Maestro Giuseppe Verdi in una cornice intima e raffinata ricreata da quadri, bozzetti e scenografie provenienti dal museo del Teatro alla Scala. Qui trionfa ancora una volta la cucina italiana, al lume degli antichi candelabri d’argento, dove sapori tradizionali e ingredienti stagionali offrono un’esperienza gastronomica raffinata ma sempre autentica. Un’altra chicca è poi la cantina, che vanta circa 200 etichette, dove si trovano i resti di un antico muro romano che risale al 250 d.C.
Immagini courtesy Grand Hotel et de Milan
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