Design italiano e tecnologia derivata dalle moto per i monopattini firmati dall’azienda. Che presto sostituiranno le bici
La scorsa estate Helbiz, società specializzata nella mobilità urbana in sharing, ha debuttato al Nasdaq. Una tappa fondamentale per la propria crescita. Ma non certo un punto di arrivo. La compagnia infatti non si ferma e, oltre ad allargare la rete di città raggiunte dal suo servizio, ha presentato una nuova gamma di monopattini, destinati sia allo sharing sia ai privati.
La novità più interessante si chiama Helbiz One S, ed entrerà a far parte della flotta del servizio di sharing. Coniuga semplicità e sobrietà grazie a un design minimal e spiccatamente made in Italy.
Massima cura è stata riposta nell’integrazione di elementi come luci, frecce, cavi e fili, che sono stati inseriti all’interno del telaio realizzato in alluminio e progettato con geometrie in grado di aumentare sicurezza e comfort.
Anche la pedana, più lunga e larga rispetto al precedente, e il completo sistema di illuminazione a led, lo rendono il perfetto alleato per raggiungere l’ufficio. Helbiz, che costruirà la sua linea di monopattini in Italia, per offrire un prodotto distintivo ha mutuato molte soluzioni dal mondo delle due ruote, come le due sospensioni (anteriore e posteriore), i pneumatici antiforatura e il doppio freno a disco.
È poi dotato di due telecamere, una puntata verso la strada e l’altra sul guidatore, che lavorano congiuntamente a un sistema di intelligenza artificiale in grado, grazie al Gps e all’Iot, di riconoscere le aree pedonali, rallentando in automatico a 6 km/h.
Helbiz One, invece, è il monopattino destinato alla vendita. Con un prezzo di 1.100 euro si posiziona nella fascia alta del mercato e lo fa offrendo tanta tecnologia, con dimensioni e peso ridotti rispetto all’S, senza però lesinare in termini di sicurezza e comfort. Il design è stato sviluppato da Pininfarina, è conforme al nuovo Codice della Strada ed è dotato di frecce e stop.
Tutti i monopattini dell’azienda italo americana sono stati progettati con un occhio di riguardo per la sostenibilità, adottando rigorosi criteri ambientali anche nella scelta dei fornitori. Massima cura è stata riposta anche alla progettazione dell’app, realizzata da una software house dedicata composta da più di 50 persone.
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