A Palazzo Strozzi va in scena una retrospettiva dedicata a Helen Frankenthaler, pioniera dell’espressionismo astratto. Visitabile fino a gennaio, la mostra ne indaga l’innovativa tecnica.
La grande rivalutazione delle artiste donne sta dando nuovo impulso a mostre come quella dedicata all’artista americana dell’astrazione “Helen Frankenthaler. Dipingere Senza Regole”, ospitata a Palazzo Strozzi a Firenze fino al prossimo 26 gennaio 2025.
L’espressione di Helen Frankenthaler
L’esposizione celebra l’innovazione di linguaggio dell’artista, raccontata alla luce non solo di un nucleo importante di opere della sua produzione tra il 1953 e il 2002, ma dal confronto con quelle di artisti del suo tempo fra i quali Jackson Pollock, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland e Mark Rothko. La mostra rappresenta una delle più importanti rassegne mai dedicate all’artista in Europa e in Italia grazie ai prestiti, oltre che dalla Helen Frankenthaler Foundation di New York, ottenuti da celebri musei e collezioni internazionali quali il Metropolitan Museum of Art di New York, la Tate Modern di Londra, la National Gallery of Art di Washington.
L’espressionismo astratto americano
Con la sua innovativa tecnica soak-stain, basata sull’applicazione di vernice diluita distesa su tele non trattate, Frankenthaler, pioniera dell’espressionismo astratto americano, ha segnato in modo nuovo il rapporto tra colore, spazio e forma. La tecnica del tutto originale da lei creata le permetteva infatti di creare effetti simili all’acquerello, su tele di larga scala e con colori a olio, che applicava con pennelli, spugne, oppure direttamente da secchi, lasciando che questi si espandessero sullo spazio del quadro.
Articolo tratto dal numero invernale di Robb Report Italia
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