La spider Maserati MC20 Cielo disdegna i compromessi ed è dedicata a chi ricerca soprattutto le emozioni della guida. L’unico vezzo, il tetto in cristallo che cambia opacità per dosare la luce che arriva nell’abitacolo.
C’erano una volta. No, come non detto, ci sono ancora. In un tempo neanche tanto lontano le auto sportive non ammettevano compromessi. Che importa se vertebre e timpani se la passavano male: tutto era consacrato alle emozioni della guida.
Oggi, per lo più, la prestazione delle cosiddette granturismo va di pari passo con un comfort ineccepibile, un allestimento sontuoso e un’accoglienza da salotto buono. Neanche stessimo parlando di suv per andare a fare provviste a Montalcino. Ma per i fondamentalisti del volante, c’è ancora qualcosa. Tipo la Maserati MC20 Cielo.
MC20 Cielo, per fondamentalisti della guida
Qui il “core” di tutto è una struttura leggerissima in carbonio nella quale ha messo lo zampino la Dallara che, per chi non lo sapesse, è uno dei costruttori di auto da corsa più rinomati al mondo. E dietro i sedili si agitano 630 cv, che sono tanti in assoluto, tantissimi rispetto alla cilindrata di 3.000 cc e di più ancora se si considera che devono portarsi appresso nemmeno 1.600 kg. Per mantenere basso il peso, conditio per ottenere un’auto sportiva al di sopra di ogni sospetto, la MC20 Cielo è equipaggiata con l’indispensabile e solo con quel po’ di superfluo che serve a blandire chi è chiamato a spendere 270mila euro.
Come, per esempio, il sistema di apertura elettrica del tetto trasparente, che fa il suo dovere in una dozzina di secondi senza bisogno di fermarsi (basta non superare i 50 all’ora). E anche una chicca come il cristallo elettro cromico con il quale è realizzato il tetto stesso, che permette di variare l’opacità della superficie per evitare insolazioni.
Sportiva analogica
Poi bastano due curve per capire che la MC20 Cielo è una sportiva “analogica”. Ovviamente non le manca un’elettronica da terzo millennio avanzato, però l’effetto di tutti i sistemi è attenuabile fino a escludere ogni filtro. Le sospensioni, in funzione della regolazione che si sceglie, arrivano alla consistenza del marmo e il rumore può raggiungere un volume che screpola le pareti delle gallerie. La capacità di questa Maserati di aumentare la sua velocità è impressionante e la percezione di ogni chilometro all’ora guadagnato passa direttamente attraverso le mani, le orecchie, gli occhi. E, soprattutto, viene trasmessa dal sedile alle parti nobili di chi sta al volante perché, dopotutto, come diceva Niki Lauda, “l’auto si guida con il sedere”.
Articolo tratto dal numero estivo di Robb Report
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