La mostra della pittrice e scultrice Nancy Graves è in programma dal 21 marzo all’11 maggio presso la Galerie Ceysson & Bénétière.
Le immagini come preoccupazioni per il passato, ma anche documenti di una civiltà che deve essere riconosciuta nel presente. Si basa su questi principi l’arte di Nancy Graves, pittrice e scultrice americana a cui è stata dedicata una mostra presso la Galerie Ceysson & Bénétière di Parigi dal 21 marzo all’11 maggio. Gli stessi principi si basano sui resti della sua arte – chiamati dall’artista frammenti d’arte – e all’arte delle civiltà passate, che ha raccolto negli anni sotto forma di documentazione fotografica, materiale d’archivio e disegni di ricerca.
Nancy Graves: dall’arte preistorica alla mappa come strumento concettuale
Gli archivi di Nancy Graves testimoniano la sua abitudine di selezionare immagini e articoli di arte preistorica, in particolare disegni geometrici e simbolici rupestri, oltre a immagini dello spazio, dei pianeti, della luna e della terra, come appaiono sui telescopi e altre macchine di misura, di cui Graves era un’osservatrice e un’abile utilizzatrice a fini poetici.
Tra gli elementi ricorrenti del suo lavoro c’è l’adozione della mappa come strumento concettuale, che le consentiva di combinare astrazione e figurazione in un’immagine stratificata. “Non sono l’immagine di qualcun altro, sono fatti dalle macchine. Sono nati dalla collettivizzazione della cultura. Appartengono a tutti noi. Sono realizzati dai computer. Dai sistemi che abbiamo creato, non sono le cose stesse. È un’astrazione, tanto per cominciare”, dichiarava Graves a proposito dei riferimenti visivi nei dipinti basati su mappe.
L’arte che anticipa il futuro
La mancanza di una prospettiva umana, elemento ricorrente nell’era dell’intelligenza artificiale, era presente già nei quadri di Graves, privi di orizzonte e basati su una combinazione di motivi geometrici che richiamano coordinate geografiche e forme di colore che evocano simbolismi arcaici e interpretazioni tecnologiche.
La passione per la tecnologia si accompagnava alla fascinazione per tutte quelle immagini che l’occhio umano non poteva vedere da solo. In questo c’è tutto il senso di meraviglia e una sensibilità condivisa che precede l’era moderna. Alla costante ricerca del “nuovo”.
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