Poteva la pasta, capolavoro italiano apprezzato nel mondo, non esplorare altre forme di produzione tecnologicamente avanzata? Eppure torna di gran moda anche quella, semplicissima, cucinata in bianco.
L’ icona della pasta incontra la stampa in 3D e reinventa il primo piatto più amato e copiato al mondo, senza nulla togliere alla qualità e al gusto. Spaghetto 3D BluRhapsody presenta come una sorta di nido di pasta, spaghetti arrotolati a creare una matassa dalla consistenza gustosa e coinvolgente. Un formato glamour in versione finger food, pensato per accompagnare l’aperitivo o per uno spuntino di fine serata, perfetto per il picnic, un inno alla convivialità.
Come uno spaghetto al pomodoro
In principio fu lo spaghetto al pomodoro, la base, il punto di partenza del concetto di pasta italiana, protagonista di tanti film, dei pranzi della domenica, e di chissà quanti “spaghi di mezzanotte”. È proprio da qui che BluRhapsody, la pasta artigianale stampata in 3D, ha deciso di raccontare l’avanguardia dell’arte di fare la pasta. Partendo dall’impasto di semola e acqua è stato forgiato dall’esclusiva stampante 3D BluRhapsody, grammo dopo grammo, bit dopo bit, lo spaghetto che mette insieme tradizione e tecnologia. Ogni “nido” misura 3 cm per 2,3, dimensione studiata ad hoc per una degustazione ottimale. Il condimento è accolto nel centro in un abbraccio perfetto che sprigiona un’esplosione di gusto, un viaggio di sapori, intenso, da riscoprire a ogni boccone (in vendita sull’e-shop e in esclusiva presso Bottega Barilla a Parma).
La pasta piace ancora classica
Innovazione dunque? Al contrario, sta prendendo piede da qualche tempo una vera e propria moda: nobilitare la pasta in bianco. Un inno alla semplicità portato avanti dallo chef Quadrio al Portrait di Milano, nel cuore del Quadrilatero della moda (fino alla sua uscita di qualche mese fa). Con il suo piatto “La mia idea di pasta in bianco” – senza olio né burro, fusilloni cotti nel brodo di Parmigiano 36 mesi, in menu a 26 euro – ha fatto molto parlare di sé.
Una sfida lanciata già nel 2019 da chef Natalini, oggi da Autem, dove la sua pasta in bianco, con infusione d’alloro, celebra il lusso dell’autenticità in maniera sorprendente. Un ritorno alla tradizione colto al volo dai fratelli Cerea, che hanno ripreso la ricetta creata dal padre Vittorio per fare dei Paccheri mantecati al pomodoro (in realtà in origine erano mezze maniche) un piatto cult, richiesto ai “re del catering” negli eventi più importanti.
Articolo tratto da numero autunnale di Robb Report
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