Quest’anno ricorre il cinquantenario dalla morte del più grande pittore del secolo scorso, Pablo Picasso (Malaga, 1883 – Mougins, 1973). Diverse sono le istituzioni che ne celebreranno l’anniversario, fra cui il museo Picasso di Parigi e quello di Malaga.
La mostra di Picasso a Basilea
Il nipote dell’artista, attualmente direttore del museo di Malaga, Bernard Picasso, ha inaugurato Picasso Célébration 1973-2023, una vera e propria manifestazione composta da mostre ed eventi, ospitati da istituzioni europee e nordamericane. L’obiettivo è ravvivare la conoscenza dell’eredità di Picasso e rivederne l’attualità della lezione artistica sotto la luce della contemporaneità.
Un omaggio fra i più qualificati e prestigiosi è tributato al maestro di Malaga da un’istituzione europea che raccoglie nelle sue collezioni un nucleo di opere particolarmente importanti. Si tratta della Fondazione Beyeler di Riehen Basilea.
Picasso è uno degli artisti più rappresentati nella collezione Beyeler, che ne custodisce un nucleo importante di opere, pari a trenta lavori. Si tratta di artpiece sviluppati in un arco di tempo che va dalla svolta cubista del 1907 sino agli Sessanta.
Picasso. Artisa e modello
L’esposizione Picasso. Artista e modello, Ultimi dipinti, a cura di Raphaël Bouvier, in corso negli spazi disegnati da Renzo Piano dal 19 febbraio al 1° maggio 2023, espone soltanto dieci dipinti tardi del maestro, che potranno essere fruiti dal pubblico accanto a quelli che sono in esposizione permanente alla Collezione Beyeler e provenienti dalla Anthax Collection Marx.
In particolare, questo nucleo di opere costituisce un percorso interessante per ricostruire la ricerca del maestro in una fase tarda della sua produzione. Quella in cui l’artista dipingeva diverse opere al giorno, quasi a voler contrastare con l’energia fisica il venire meno delle capacità intellettive dovuto all’età avanzata.
Focalizzandosi sul tema del maestro e del rapporto con il modello, l’esposizione Picasso. Artista e modello, Ultimi dipinti costituisce un’indagine del tema dell’artista che indaga il sé in rapporto con l’altro, dove l’opera stessa costituisce una riflessione sulle caratteristiche dell’atto creativo.
Le opere in mostra
Questo gruppo di lavori tardi, secondo il curatore, restano in bilico fra diversi codici artistici, che vanno dall’autoritratto fino alla caricatura. In alcuni casi, mostrano il pittore con la camicia a righe che, secondo la celebre foto scattatagli da Robert Doisneau – ne evoca un’immagine stereotipata dai media, già elevata a mito.
In alcune di queste opere, poi, l’artista si rappresenta di fronte al modello nell’atto di dipingere dal vivo, secondo una modalità che contraddice la sua abitudine di illustrare a memoria. La modella, spesso nuda, la cui rappresentazione oscilla costantemente fra l’idealizzazione e la caricatura, è sempre sottoposta allo sguardo dell’artista.
Non è chiaro quanto in questo tipo soggetti l’artista irrida o esalti la propria fissazione per il corpo della donna e la sua appropriazione visiva. È evidente che il tema del rapporto fra sguardo dell’uomo e rappresentazione del corpo femminile sia di fortissima attualità nel contesto del dibattito contemporaneo. L’esposizione, quindi, porta alla ribalta tutta l’attualità della lezione di Picasso, artista che ha maggiormente influito nel dibattito culturale del XX secolo.
Immagini courtesy Fondazione Beyler
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