Il Supertuscan di Isole e Olena Cepparello potrebbe non aver ricevuto l’attenzione che merita, ma possiede tutte le carte in regola.
Sin dall’emergere dei primi Supertuscan alla fine degli anni ’70, la narrazione dominante è stata che si trattasse di vini ottenuti da uve “straniere” come Cabernet Sauvignon e Merlot, invece delle autoctone uve toscane di Sangiovese. Sebbene ciò rimanga in gran parte vero, un vino composto al 100% da Sangiovese, altamente valutato e prodotto da un rinomato storico produttore del Chianti Classico, ha catturato l’attenzione grazie alla sua incredibile costanza qualitativa e all’elevato livello della beva.
La qualità del Supertuscan Cepparello attraverso i decenni
I riflettori sono puntati su etichette come Ornellaia, Sassicaia e Tignanello. Mentre il Cepparello di Isole e Olena, un IGT Toscana prodotto per la prima volta nel 1980, è rimasto relativamente nell’ombra per oltre quarant’anni nonostante abbia ottenuto punteggi straordinari di annata in annata fin dalle sue origini.
Le annate recenti di Cepparello hanno ricevuto valutazioni comprese tra 94 e 99 punti da numerose pubblicazioni di riferimento, tra cui Robert Parker’s Wine Advocate, Wine Spectator, Vinous, Decanter e JamesSuckling.com. Il critico Aldo Fiorelli ha assegnato 99 punti alla vendemmia 2021, ancora non disponibile sul mercato statunitense. L’annata attualmente in commercio, la 2020, ha ottenuto 98 punti da Antonio Galloni di Vinous, che l’ha definita “un’autentica meraviglia”.
Una valutazione perfettamente comprensibile, considerando che l’estate del 2020 ha offerto condizioni meteorologiche asciutte, miti e stabili fino a fine agosto, mentre il clima sereno di settembre, dopo alcuni episodi di pioggia pre-vendemmiale, ha prodotto eccellenti risultati in vigna, secondo il direttore di tenuta Emanuele Reolon.
Origine e status leggendario del Supertuscan Cepparello
Cepparello fu prodotto per la prima volta nel 1980 da Paolo De Marchi, che ha lasciato l’azienda nel 2022 in seguito al cambio di proprietà. Reolon ha collaborato con De Marchi per un anno. Negli anni ’80 era vietato imbottigliare un Sangiovese in purezza con la denominazione Chianti Classico, pertanto Cepparello fu inizialmente classificato come vino da tavola, prima di ottenere la denominazione IGT (Indicazione Geografica Tipica), una classificazione più ampia rispetto a DOC e DOCG per quei vini che non rientrano nei criteri più rigidi delle denominazioni regionali.
Fino al 1995, il disciplinare del Chianti Classico imponeva che i vini così etichettati contenessero dal 50 al 70% di Sangiovese, dal 15 al 30% di Trebbiano (un’uva bianca) e fino al 20% di altre varietà rosse. “Isole e Olena ha sempre creduto nel potenziale qualitativo del Sangiovese, ed è per questo che decidemmo di uscire dalla denominazione per imbottigliare Cepparello 1980 come vino da tavola”, afferma Reolon. “È considerato un Supertuscan perché, all’epoca, era un vino che ‘andava oltre le regole’, cosa che allora appariva rivoluzionaria”.
Vinificazione e identità
Il Supertuscan Cepparello è prodotto a partire da una selezione delle migliori parcelle di Sangiovese presenti in tutta la tenuta, che si estende tra e attorno ai borghi di Isole e Olena. “Questa selezione tiene conto del clima dell’annata, del grado di maturazione e dello stile di vino desiderato”, riferisce Reolon a Robb Report. Ogni parcella viene vinificata separatamente “per permettere a ciascun appezzamento di esprimere appieno la propria personalità”. La vinificazione avviene in tini troncoconici di rovere francese, e il vino matura per 18 mesi in botti di rovere francese. Per contro, il Chianti Classico di Isole e Olena fermenta in tini d’acciaio inox prima di subire un affinamento di 12 mesi in una combinazione di botti di rovere austriaco e francese.
I vigneti e i suoli del Supertuscan Cepparello
Isole e Olena possiede 42 ettari di vigneti situati tra i 350 e i 500 metri sul livello del mare, ma meno di un quarto di queste superfici è destinato all’imbottigliamento del Supertuscan Cepparello. “Ogni anno selezioniamo con cura i vigneti da cui raccogliere uve Sangiovese per il Cepparello, basandoci sulle caratteristiche complessive dell’annata e sulla qualità delle uve”, afferma Reolon.
La tenuta presenta due principali tipologie di suolo, entrambe considerate ideali per la coltivazione del Sangiovese. Il galestro, che circonda Olena, è ricco di calcare o ferro, a seconda della zona esatta, mentre l’alberese, più vicino a Isole, è caratterizzato da una composizione argillosa e calcarea. Sebbene la maggior parte dei filari sia esposta a sud e ovest, alcune parcelle sono orientate a est e nord, conferendo una notevole varietà all’interno del vigneto. “Questa variabilità consente significative differenze nella maturazione delle uve, nella loro struttura e, in definitiva, nei vini ottenuti da ciascuna parcella”, dichiara Reolon.
Note di degustazione
Il Supertuscan Cepparello 2020 di Isole e Olena si presenta nel calice con un intenso colore rubino e sprigiona aromi di ciliegia nera, cioccolato al latte, rosmarino, origano e scorza d’arancia. Tannini sontuosi avvolgono i sentori di prugna viola, chiodi di garofano, polvere di cacao, acqua di rosa e timo secco, che si distendono in un finale persistente e appagante, segnato da una nota di scorza d’arancia. Per chi è alla ricerca di un Supertuscan capace di emozionare il palato più che impressionare gli amanti delle etichette blasonate, Cepparello rappresenta una scelta imprescindibile.
Articolo di Robbreport.com
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