Torinese, classe ’89, a Carlo Vallarino Gancia il vino – si può dire – scorre nelle vene.
Cresciuto in una famiglia che ne produce di eccellenti da generazioni, fin da bambino Carlo Vallarino Gancia si è appassionato al mondo dell’enogastronomia, girando con suo nonno per le eccellenze del territorio tra Langhe e Monferrato. Negli anni la passione aumenta, e Carlo ambisce a diventare sempre più esperto. Nel 2015 ottiene la certificazione da sommelier, nel 2022 la certificazione internazionale WSET e nel tempo libero si diverte ad approfondire visitando aziende vinicole in giro per l’Italia, andando a eventi e fiere di settore e partecipando a degustazioni.
Oggi da libero sfogo alla forte passione per questo settore ricoprendo il ruolo di senior brand manager di Krug per il mercato italiano. Uno Champagne sinonimo di eccellenza, nonché prodotto di punta di Moët Hennessy, azienda leader mondiale nel settore di vini e alcolici di lusso. Tra i precedenti incarichi professionali, Carlo ha ricoperto il ruolo di channel manager per i canali on trade, off trade e e-commerce nella divisione bevande alcoliche di Coca-Cola Hbc; in precedenza è stato trade marketing manager del canale on trade in Diageo, azienda leader mondiale per le bevande alcoliche, inizialmente solo per il portfolio prodotti “luxury” e successivamente per tutto il portfolio prodotti dell’azienda, birre incluse.
Carlo Vallarino Gancia si racconta
Quale consiglio vorrebbe aver seguito? Non affittare una casa senza lavastoviglie.
Quanto si fida del suo istinto? Molto.
Il capo del suo guardaroba che indossa più volentieri. La camicia.
Come descriverebbe il suo look? Come uno dei miei champagne preferiti, classic beauty.
Dove e come si rilassa? In montagna, sciando.
Un’esperienza mai fatta prima. Bere una bottiglia di Krug 1989, il mio anno di nascita.
Qualcosa che si pente di non avere acquistato? Più vino da mettere in cantina.
Chi è il suo rivenditore preferito e che cosa acquista? Dipende ma principalmente vino, la mia grande passione.
L’ultima aggiunta alla sua “collezione”? Una bottiglia di Barolo regalata da un caro amico produttore.
Il piatto migliore che sa cucinare? Il risotto.
Si allena per tenersi in forma? E quanto spesso? Abbastanza spesso, per espiare i miei peccati di gola.
L’ultima volta che ha staccato completamente la spina. A febbraio durante uno splendido viaggio alle Maldive
La prima cosa che fa la mattina. Spengo la sveglia…
Che cosa desidera di più a fine giornata? Chiacchiere, relax e un buon calice di vino.
Se potesse acquisire un nuovo talento… Riuscire a indovinare tutti i vini alla cieca, mi divertirebbe molto.
Che cosa farebbe davvero la differenza nella sua vita? Bere e mangiare senza mai ingrassare.
I ristoranti del cuore a Parigi, Londra, New York… Ambos a Parigi, Sketch a Londra, One White Street a New York.
L’hotel dove si sente a casa? Tutti quelli in cui all’interno c’è una Krug Ambassade.
Il cocktail preferito e il bar dove lo fanno meglio. Il Martini cocktail, uno dei più famosi è quello del Connaught di Londra.
Che cosa non può mancare nel suo bagaglio? Un apribottiglie.
L’auto alla quale tiene di più? Quella che non mi posso permettere.
Il posto che sceglie sempre in aereo. Uscita di emergenza, dove c’è più spazio per le gambe.
Ultimo libro letto. “L’arte della vittoria” di Phil Knight.
Per cosa vale davvero la pena pagare? Per tutto ciò che ci appassiona, e se si può condividere ancora meglio.
In che parte del mondo vorrebbe essere in questo momento? Nella Champagne.
Chi ammira di più e perché. Le persone umili, generose e chi non si prende troppo sul serio.
Il suo migliore amico. Quello che non ti lascia mai con il bicchiere vuoto.
Il quartiere preferito della sua città preferita. Rione Monti a Roma.
L’ultimo spettacolo a cui ha assistito. Il concerto di Dardust al teatro degli Arcimboldi di Milano.
Quale musica la rende felice? Le composizioni create da Dardust per l’abbinamento musicale perfetto con Krug 2011 o Krug Grande Cuvée 167ème édition.
Articolo tratto dal numero estivo di Robb Report Italia
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