Ha festeggiato i 100 anni l’arte vetraria della soffieria, celebrata e richiesta in tutto il mondo. Un’avventura imprenditoriale che ha visto al lavoro per la maison di Murano professionisti assoluti del settore
articolo tratto dal numero di marzo di Robb Report Italia
Nell’esperanto del vetro, Venini significa azzardo. In nome di quella sperimentazione senza confini, che in cento anni di storia (1921-2021) ha rivoluzionato l’arte vetraria secondo la visione dei fondatori: l’avvocato milanese Paolo Venini e l’antiquario veneziano Giacomo Cappellin. Partner in crime, quale direttore artistico, il più raffinato tra i maestri del liberty: Vittorio Zecchin. Che forgia subito il vaso più bello del mondo (best seller della maison da oltre un secolo), ispirato a quello dipinto da Paolo Veronese nella superba Annunciazione custodita alle Gallerie dell’Accademia in Venezia.
Opere rivoluzionarie
Un vaso bombato oltre l’immaginazione, che, citando D’Annunzio, sembra “respirare lo spirito”. E in omaggio al pittore, Zecchin battezza, appunto, Veronese. Non è che l’inizio di un’avventura creativa e imprenditoriale che, con la complicità di artisti, designer, archistar, spinge la materia al limite delle proprie possibilità tecniche. Di anno in anno, la soffieria muranese si lancia in nuove, rivoluzionarie lavorazioni, che stupiscono e fanno anche discutere, come il vetro pulegoso (1928), caratterizzato dall’inclusione di migliaia di bollicine d’aria, e in opere monumentali, mai realizzate in vetro prima, come la fontana per la prima Quadriennale di Roma (1931) o la statua di Joséphine Baker per l’Hotel Excelsior al Lido di Venezia.
Intanto Venini diventa testimonial ante litteram del made in Italy nel mondo. Nel 1924 vince il concorso del ministero degli Affari esteri per la fornitura di cristallerie destinate alle ambasciate italiane all’estero. Nasce Ambasciata, fortunata linea prodotta tutt’oggi. I servizi Venini arrivano sulla tavola di Gabriele d’Annunzio, che per la residenza del Vittoriale commissiona lampadari, fantasiose zucche-lampada e originali canestri colmi di coloratissimi frutti in pasta di vetro e vetro soffiato, che “mi hanno deliziato ma non saziato”, scrive allusivamente, chiedendone ancora. Le creazioni Venini sorprendono, divertono e, a partire dagli anni Trenta, illuminano gli edifici più prestigiosi del pianeta.
Il successo nel mondo di Venini
Dal Palazzo della Borsa di Milano al World Trade Center di New York, dal foyer del Moulin Rouge di Parigi al Palazzo Reale di Dammam in Arabia Saudita, fino alla hall del Mandarin Hotel di Singapore, dove pende lo straordinario lampadario di 25 tonnellate in blocchi trasparenti montati su una struttura d’acciaio. Si inanellano senza sosta successi, esposizioni (nel 2013 l’omaggio del Metropolitan di New York), partecipazioni alle Biennali veneziane, prestigiose collaborazioni d’autore. Qualche nome? Carlo Scarpa, Gio Ponti, Franco Albini, Piero Fornasetti, Sandro Chia, Mimmo Rotella, Gaetano Pesce, Matteo Thun, Tadao Ando. Anche un gigante della moda quale Gianni Versace, che nel 1997 disegna la collezione V.V.V., Vetri Versace Venini.
A dispetto dei cambi di proprietà, le famiglie Gardini e Ferruzzi, Royal Scandinavia, oggi il gruppo Damiani, la maison di Murano non tradisce quella vocazione identitaria legata alla ricerca su forme e colori (125 ricette custodiscono il segreto di composizioni cromatiche), allo studio delle lavorazioni e delle molteplici destinazioni del vetro. Nel 2002 esce il libro Fuoco Sabbia Mani, che racconta la fornace Venini con le parole di Alda Merini e le immagini di Gabriele Basilico. Vetricome schegge di poesia e oggetti del desiderio di un sofisticato collezionismo.
È di Venini, infatti, il record d’asta per una creazione d’arte vetraria muranese: La sentinella di Venezia di Thomas Stearns (1962), battuta nel 2018 a Chicago da Wright Action per 737.000 dollari. Insomma, una storia straordinaria condensata nel Museo Venini, più di 45.000 disegni d’artista, oltre 10.000 foto d’epoca e 5.000 opere, tra cui prove d’autore e prototipi mai messi in produzione- che, da solo, vale un viaggio.
Homepage – Europe (venini.com)
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