Nel distretto di Brera c’è un nuovo indirizzo dedicato al buon cibo e al bere di qualità. Si chiama Vesta e, con il suo dehors monumentale, due ambienti interne e una sala segreta, è il nuovo place to be milanese.
Camminando su via Fiori Chiari, nel cuore del quartiere milanese di Brera, la grande scalinata in travertino di Vesta non passa di certo inosservata. Dalla via pedonale si scorge il grande bancone con bottigliera disegnata su misura, sgabelli in velluto rosa, comodi divani e tavoli alti dove accomodarsi all’ora dell’aperitivo.
Il format realizzato da Triple Sea Food, infatti, comprende diversi momenti della giornata e si sviluppa in quattro ambienti distinti, che comunicano tra di loro grazie alle vetrate a tutt’altezza e all’arredo raffinato.
Vesta, il nuovo concept in Brera
Disegnato dall’architetto Stefano Belingardi Clusoni, lo spazio di Vesta assume un carattere monumentale con il dehors esterno che riprende lo stile razionalista dell’edificio. La scala, dai volumi in aggetto, può diventare anche una seduta dove sorseggiare un cocktail all’ora dell’aperitivo.
I dettagli in pietra e ottone rendono preziosi gli ambienti interni, insieme alle boiserie in ebano lucido che si abbinano al bordeaux, beige e giallo dei tessuti. La sala principale è dominata dal crudo bar in pietra nera che ospita la vetrina del pesce.
Scendendo al piano inferiore, si trova uno spazio con bancone bar dedicato a eventi privati: un fumoir che si anima nel dopocena con dj set. Ma la vera perla di Vesta è la sala segreta. Un ambiente nascosto dietro una parete vicina alla cucina, con 14 posti a sedere, perfetto per business lunch e cene private.
L’aperitivo
Prima di accomodarsi all’interno del ristorante, gli ospiti sono accolti in un “salotto” esterno che affaccia da un lato su via Fiori Chiari e dall’altro sull’ex chiesa di San Carpoforo. Qui è possibile ordinare signature drink o grandi classici della mixology con un twist, accompagnando la bevuta con una selezione di crudi.
Per chi ama il tequila c’è il Fashion Paloma, reso ancora più fresco da dragoncello e yuzu, con una leggera nota affumicata data dall’aggiunta di Mezcal. Chi preferisce il sake può ordinare il Japanese Kiss, con ibisco e rosa, lime e agave, mentre chi non rinuncia all’Old Fashioned deve assaggiare la ricetta che sostituisce il rum al classico bourbon.
Il menu di Vesta Fiori Chiari
Cucina italiana e prodotti del Mediterraneo sono protagonisti nel menu di Vesta, che deve il suo nome all’antico tempio delle vestali della chiesa di San Carpoforo.
La carta studiata dall’executive chef Giorgio Bresciani ha un focus su pochi e selezionati ingredienti, capaci di raccontare l’essenza del mare, serviti lasciando la materia prima il più possibile al naturale. Da provare i crudi di gamberi rossi, tartufi, ricci di mare e i bulot, da ordinare singolarmente o all’interno di sontuosi plateau. Per stuzzicare ci sono il pan brioche arrostito con burro montato e acciughe del cantabrico e la tempura di pesci, crostacei e molluschi, servita con due diverse maionesi. Una aromatizzata agli agrumi e una al wasabi.
Tra le portate principali spiccano le capesante arrostite con patata affumicata e tartufo nero e il polpo scottato. I moscardini alla luciana sono accompagnati da provola d’Agerola, mentre la sogliola di Dover alla mugnaia è un tributo a Pablo Picasso. Interessanti anche le proposte di terra e vegetali. Come il wagyu, il galletto ruspante al BBQ e i fusilloni cacio, pepe, carciofi e bergamotto.
Che si scelga per l’aperitivo, il pranzo o la cena, una sosta da Vesta è un viaggio sensoriale nel nuovo tempio del Mediterraneo di Brera.
Immagini courtesy Vesta Fiori Chiari
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