Funziona a batterie e ha prestazioni pazzesche, più di qualsiasi altra hypercar con motore a benzina
articolo tratto dal numero di marzo di Robb Report Italia
Si fa presto a costruire un’hypercar elettrica. O almeno così sembrerebbe, visto che quasi ogni giorno ne viene annunciata una nuova, con potenze che Ferrari, Lamborghini e Porsche si sognano e che proviene per lo più da startup sconosciute ed esotiche, spesso con un nome improbabile. Ma se improvvisamente venisse voglia di anticipare il salto nel futuro della mobilità, metteremmo lì i due milioni di euro che, mediamente, servono per entrare in questo mondo dorato? La Pininfarina Battista è l’eccezione.
Standard di qualità elevati per Pininfarina
Pininfarina è la firma di molte tra le auto meglio disegnate di tutti i tempi e praticamente di tutte le Ferrari più belle. Battista è il nome del fondatore dell’atelier piemontese e il link con una storia che è iniziata nel 1930. E viene costruita in provincia di Torino, a Cambiano. La linea si vede dalle immagini: si nota la mano di chi disegna supercar da sempre e non ha bisogno di ispirarsi ai fumetti manga come fanno quasi tutti gli altri. E la qualità della costruzione è quella di chi sa miscelare accuratezza artigianale e standard industriali elevati. Ma il pezzo forte della battista sono le prestazioni.
I cavalli dichiarati sono 1.960, Chissà poi perché. Forse alla Pininfarina, in un accesso di pudore, non hanno voluto scrivere 2mila. Ma sono comunque mostruosamente tanti e quasi il doppio della ‘cosa’ più potente che viene costruita a Maranello. Va da sé che le prestazioni trascendono i nostri parametri e, forse, anche i limiti di un automobilista normale. Più che 350 km/h, lo lasciano presumere i due secondi che servono per arrivare a 100 km all’ora, mentre per leggere i 300 sul tachimetro basta contare fino a 12. In tutto saranno prodotte 150 Battista, le consegne inizieranno intorno alla metà del 2022. I prezzi partono da 2,4 milioni di euro.
La regina della strada
Le tute anti-g come quelle dei piloti da caccia non sono comprese nella dotazione, ma è un’opportunità che alla Pininfarina dovrebbero considerare. Per ottenere lo scopo ci sono quattro motori elettrici, uno per ciascuna ruota, e una batteria da 120 kwh che Porsche Taycan si sogna, ma tutto questo ha un peso, che passa con disinvoltura le due tonnellate nonostante la carrozzeria in carbonio. Il che significa che la Battista non va sfiancata su un circuito, ma su una strada normale state certi che qualsiasi altra auto finirà nel retrovisore senza appello.
Per quanto tempo, poi, si possa godere delle sue enormità prima di essere obbligati a riattaccare la spina è il dubbio che toglie il sonno chiunque sia solleticato dalle auto a batteria. Secondo Pininfarina col ‘pieno’ si fanno 500 km, che magari sono anche raggiungibili guidando la Battista come se fosse una Panda a metano, non certo se si utilizzano tutti i quasi 2mila cv. Ma non per tutti potrebbe essere un problema.
Battista: sustainable and powerful Italian sport car | Pininfarina (automobili-pininfarina.com)
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