Amaro Amara, liquore di arance rosse, è protagonista a Taormina. Nei cocktail sulla spiaggia e nel lounge bar più esclusivo del centro storico, ma anche in granite e piatti gourmet.
Sarà che al tramonto l’Isola Bella è ancora più bella, sarà per la brezza che arriva dal mare, a rinfrescare questo torrido inizio d’estate siciliana. Sarà che siamo ancora a piedi nudi, il sale si è seccato sulla pelle e al beach club del La Plage Resort di Taormina si respira un’aria spensierata e frizzante. Oppure sarà per tutto questo che il drink che stiamo gustando ci pare un inno alla gioia, all’estate, ai piaceri della vita.
Si chiama «Salamara», un nome esotico e misterioso che rivela ingredienti profumatissimi. Il protagonista è l’amaro Amara, che nel bicchiere incontra il succo di arancia fresco, la soda dell’Etna, il gin Ionico e il sale di Mozia, dando vita a un aperitivo fresco e leggero, ideale per un rinfrescante brindisi sulla spiaggia.
E pensare che le arance rosse che crescono nella Piana di Catania, quelle da cui nasce Amara, pare che soffrano di tristezza. Non certo per il clima, che anzi è perfetto affinché crescano rigogliose e profumatissime, o per il terreno: nero, vulcanico, fertilissimo. E nemmeno per la vista sull’Etna, ovviamente maestosa. No, la tristezza di cui soffrono da qualche anno è causata dal Citrus Tristeza Virus, un patogeno che aggredisce gli agrumeti e distrugge le piante.
Amaro Amara, una storia di famiglia
Ma Edoardo Strano, il titolare di Rossa Sicily, l’azienda agricola che produce amaro Amara, la tenacia e la voglia di intraprendere l’ha ereditata dal nonno Ciccio. Self made man, da commerciante (di arance, naturalmente) seppe diventare proprietario terriero e produttore, cambiando le sorti della sua famiglia e delle generazioni a venire. E così, nei suoi 80 ettari in Contrada San Martino, ogni volta che uno dei suoi alberi viene attaccato dal virus della tristezza, lo estirpa e ne pianta uno nuovo. Con pazienza e senza scomporsi troppo.
Un prodotto così prezioso (e fragile) – deve aver pensato – andava rilanciato. E così, una decina di anni fa, Edoardo ha avuto l’idea vincente. Nel 2014 il mercato era recettivo rispetto all’introduzione di nuovi spirit e la mixologist iniziava a sperimentare prodotti originali. E allora perché non creare un liquore artigianale, capace di esaltare l’aroma delle arance rosse di Sicilia Igp e di raccontare un territorio straordinario? Amara è stato un apripista, un vero pioniere degli amari artigianali italiani. Il primo a essere esportato in tutto il mondo e a raggiungere quote di mercato sempre più significative per un prodotto che tutt’oggi rimane artigianale e non supera le 100mila bottiglie l’anno.
La ricetta è segreta. Si sa però che le arance vengono sbucciate a mano una a una, che poi le scorze vengono messe in infusione con alcol e erbe spontanee. E infine che viene aggiunta l’acqua purissima della sorgente dell’Etna. Non si utilizzano né aromi né additivi chimici. Al palato Amara è morbido ed equilibrato, pur con un gusto deciso e corposo, grazie a un richiamo leggermente sapido che si chiude con un fine rimando balsamico.
Tra il jet set di Taormina
Quest’estate a Taormina, tra i protagonisti del jet set che da sempre la frequenta, c’è anche amaro Amara. Tra vicoli pittoreschi, antiche rovine classiche, giardini fioriti e spiagge da favola, basta conoscere i posti gusti per scoprirlo in nuove, gustosissime interpretazioni.
Se a La Plage Resort viene proposto in versione aperitivo, il Morgana, lounge e cocktail bar del centro storico, ha creato un after dinner inebriante. Qui Amara incontra la mandorla, la zagara e il limone. «I See You» racconta il modo in cui Morgana celebra la vita, i suoni, la musica, i colori e i sapori dell’estate siciliana per assaporare ogni attimo di convivialità.
Il Bam Bar, storico indirizzo famoso per le sue granite artigianali, ha ideato una golosa e fresca creazione per esaltare Amara: una granita di mandorla, guarnita con mandorle amare croccanti e scorza di arancia. Una bontà da gustare con una calda brioche rigorosamente «col tuppo» e buona in qualsiasi momento della giornata. Al mattino per una corroborante colazione, a merenda dopo un tuffo al mare o alla sera come dolcissimo dessert.
Tutta nuova anche la creazione gourmet realizzata da Dalila Grillo, chef di Vineria Modì, dove innovazione e creatività sono protagoniste di uno spazio dal design elegante e moderno. In «Gambero Amaro» contrasti, gusti e consistenze si incontrano nel piatto legati a doppio filo dalla dolcezza di Amara e dalla morbidezza del gambero rosso, impreziosito da zeste di limone candito e scaglie di fave di cacao.
Immagini courtesy amaro Amara
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