Alla National Gallery una grande mostra ripercorre la sorprendente varietà e lo sviluppo artistico del nipote di Sigmund Freud attraverso i suoi quadri più intimi e le tele di grandi dimensioni.
Per celebrare il centenario della sua nascita, la National Gallery mette in scena (dal 1° ottobre al 22 gennaio) Lucian Freud New Perspectives, una mostra dedicata all’acclamato pittore tedesco, naturalizzato britannico (1922-2011). Questa prima grande rassegna dei suoi dipinti riunisce un’ampia selezione delle opere più importanti realizzate in sette decenni, dai primi lavori come Girl with Rose (British Council Collection) degli anni ‘40 alla riflessione con due bambini (Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid) degli anni ‘60, fino alle sue famose opere tarde.
Lucian Freud New Perspectives
Nipote del padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, attraverso i suoi dipinti Lucian ha rappresentato una realtà cruda e reale. Ha tradotto senza compromessi gli affanni, la solitudine, l’epidermide, l’abbandono, il nudo materico, in percorsi interiori su tela, che colpiscono e scuotono inevitabilmente lo spettatore. Nelle rappresentazioni di Freud i riferimenti astuti alla storia dell’arte e l’omaggio ai predecessori sono evidenti. I suoi ritratti evocano ad esempio le tele di Hans Holbein. Gli interni invece ricordano le atmosfere surrealiste, mentre le coppie che si tengono per mano strizzano l’occhio ai ritratti rinascimentali.
Questa mostra cerca di donare una nuova prospettiva all’arte di Freud, concentrandosi sul suo impegno incessante per la pittura. Attraverso i dipinti dei potenti, come il ritratto dedicato a Sua Maestà la Regina Elisabetta II (Royal Collection), l’artista si è posizionato nella tradizione degli storici pittori di corte, tuttavia non ha mai trascurato i personaggi di tutti i giorni, inclusa sua madre, protagonista di un commovente ritratto.
La poetica di Freud
Freud inquadrava i suoi soggetti in ambienti domestici e nel suo studio macchiato di pittura, che divenne a pieno titolo palcoscenico dei suoi dipinti. Oltre 60 prestiti da musei e collezioni private di tutto il mondo – dal Museum of Modern Art di New York alla Tate – guidano il visitatore attraverso il percorso della National Gallery. L’istituzione presso la quale Freud, sin dai suoi primi giorni a Londra, era di casa.
“Uso la galleria come se fosse un dottore”, aveva confessato una volta al giornalista Michael Kimmelman. Dopo la tappa londinese, la mostra volerà, dal 14 febbraio al 18 giugno, al Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid. Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery spiega: “La mostra del centenario di Freud offre l’opportunità di riconsiderare il successo dell’artista nel più ampio contesto della tradizione della pittura europea”.
Articolo tratto dal numero autunnale di Robb Report
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