Al MAD di Parigi è in scena la visione “surrealista” della couturière italiana rivale di Coco Chanel, amica di Dalí e Cocteau, musa ispiratrice di Man Ray.
I migliori talenti delle avanguardie parigine degli anni Venti e Trenta, Elsa Schiaparelli – l’altra donna della moda, l’antagonista per eccellenza di Coco Chanel – li ha frequentati tutti. Salvador Dalí e Man Ray, Alberto Giacometti e Meret Oppenheim, Jean Cocteau, Bébé Bérard, Elsa Triolet e Cecil Beaton.
E da tutti ha tratto ispirazione per creare quel suo “mondo surreale” che è in mostra fino al 22 gennaio al Musée des Arts Décoratifs di Parigi. Un mondo nel quale arte e moda erano indistinguibili, dove osare era non solo possibile ma doveroso, un mondo “luminoso, impossibile, sfacciato, inappropriato”, come il colore che ideò nel 1936 per l’uscita del profumo Shocking de Schiaparelli: il rosa shocking.
La mostra al MAD dedicata a Elsa Schiaparelli
La retrospettiva Shocking! The Surreal World of Elsa Schiaparelli, che è già diventata l’evento clou del calendario 2022/23, celebra le audaci creazioni della couturière italiana divenuta francese (Roma, 1890 – Parigi, 1973) attraverso 520 opere, tra cui 272 tra abiti e accessori disegnati da “La Schiap” (com’era conosciuta in Francia) esposti accanto a dipinti, sculture, gioielli, profumi, ceramiche, manifesti e fotografie di alcuni dei suoi amici artisti.
Ci sono il famosissimo abito Aragosta e il Cappello Scarpa, disegnati assieme a Dalí, il cappotto e la giacca con i disegni che le regalò Jean Cocteau, i maglioni con motivi trompe l’oeil, la collezione Pagan, con riferimenti alle metamorfosi di Ovidio, la collezione Butterfly, un’ode agli insetti e la Music del 1939 che sembra allungare ed estendere all’infinito la silhouette della donna moderna.
Le opere in mostra
C’è questo e molto altro al MAD di Parigi: la scenografia poetica e coinvolgente della mostra, affidata a Nathalie Crinière, comprende anche creazioni disegnate in onore di Elsa Schiaparelli da mostri sacri della moda, tra cui Yves Saint Laurent, Azzedine Alaïa, John Galliano e Christian Lacroix. Il viaggio si conclude con la silhouette contemporanea creata da Daniel Roseberry, direttore artistico della Schiaparelli dal 2019, che traduce con sensibilità e forza l’ispirazione surrealista della fondatrice della maison.
Articolo tratto dal numero autunnale di Robb Report
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