Diciannove opere di Claude e François-Xavier Lalanne saranno battute al martelletto da Sotheby’s in autunno.
Dopo l’asta monografica di inaspettato successo del 2019 dedicata della coppia di designer ed artisti Claude e François-Xavier Lalanne, un nucleo ristrettissimo di sole diciannove opere recentemente riscoperte nell’atelier di Ury sarà messa all’incanto in autunno a Parigi in una sessione del tutto speciale. Per questo appuntamento si attende un nuovo successo.
La storia di Claude e François-Xavier Lalanne
Claude e François-Xavier Lalanne sono stati fra gli artisti più importanti del secondo Dopoguerra. Dopo aver vissuto a Parigi nell’orbita di dadaisti e surrealisti come Marcel Duchamp, Man Ray e Max Ernst, i Lalanne, hanno dato vita a opere basate sull’uso di elementi animali e naturali che, decontestualizzati, sono incorporati in mobili e pezzi di arredamento in chiave spiazzante, ironica e visionaria.
Dopo le prime commissioni ricevute da Yves Saint-Laurent, gli artisti espongono a Parigi nella prima mostra intitolata Zoophite nel 1964 alla J. Gallery. Lì svelano al pubblico la loro ibridazione costante fra scultura e oggetti d’uso quotidiano. Les Lalannes, come si facevano chiamare, condividevano un universo comune ispirato al mondo animale e vegetale. Nel corso della loro lunga e fortunata carriera, interrotta solo dalla morte di François-Xavier nel 2008, hanno creato un bestiario di scimmie, rinoceronti, asini, cammelli, rospi, gatti.
In questo universo, la pecora è l’animale prediletto dai due, visto sia in gregge che da solo e con il vello o meno, più volte trasformato in seduta. In una visione desacralizzante del fare scultura è costantemente riportata a una dimensione familiare e di uso quotidiano contro i dettami della cultura borghese.
Le sculture de Les Lalannes
Altro campo in cui hanno operato in mono innovativo, è stata la scultura pubblica, linguaggio in cui mettere in atto la desacralizzazione dell’oggetto di arredo urbano attraverso la figura zoomorfa resa gigantesca. Come nel caso dei piccioni di Grande-Borne a Grigny, o nelle sculture all’aperto collocate nel museo di Hakone in Giappone. Le loro opere sono in collezioni private importanti come quella dei Rotschild e quella di Yves Saint-Laurent e Pierre Bergé.
I due hanno vissuto e lavorato nella magnifica tenuta di Ury a Fontainebleau, nella quale il contatto con la natura costituiva una fonte di ispirazione costante della loro opera. A seguito della morte di Claude, Sotheby’s ha organizzato una vendita monografica nella quale sono state messe a catalogo duecentottanta opere provenienti dallo studio dei due artisti. La vendita del 2019 ha segnato numerosi record. Innanzitutto aveva attratto acquirenti da quarantatré paesi, con un totale del 100% del venduto e con ricavi pari a 91,3 milioni di euro. Contro tutte le aspettative, aveva quadruplicato le stime iniziali. Si tratta di un incanto che non ha precedenti nella storia di Sotheby’s Francia.
I record delle aste
“Sono alcuni anni che la famiglia ci ha affidato l’inventario della collezione di opere di Claude e François-Xavier Lalanne, ancora conservata nella vasta tenuta nella quale la coppia viveva e lavorava. All’epoca l’inventario della collezione si era rivelato un’esperienza faticosa quanto indimenticabile. Le opere ritrovate si sono rivelate come la testimonianza di una vita intera dedicata all’arte da parte della coppia di artisti”, ha dichiarato Florent Jeanniard, co-direttore mondiale del Dipartimento di Design di Sotheby’s. “Dopo l’asta del 2019 pensavamo che il patrimonio artistico della famiglia, rappresentato da mobili, oggetti e opere, fosse stato completamente disperso. Invece, abbiamo rinvenuto un tesoro nascosto, che rappresenta l’ultima occasione per i collezionisti di acquisire un nucleo di opere da cui i Lalanne non hanno mai voluto separarsi”.
I pezzi della collezione Lalanne all’incanto
L’ultima l’asta della collezione Lalanne, composta da un catalogo di pochissimi lotti, vede la vendita delle opere di affezione dei artisti. Ritrovata dietro una porta di uno degli edifici della proprietà, e nascosta da due imponenti tori in bronzo di François-Xavier Lalanne, doveva contenere quegli oggetti inseparabili per la coppia di artisti. La sessione d’asta del prossimo 4 ottobre 2023 presenta alcune delle creazioni più significative della coppia accanto ad altre meno conosciute.
Fra i lavori più celebri si trova la Boîte des Sardines, una scultura in bronzo pezzo unico, stimata in una forbice di prezzo compresa fra i 180-280.000 euro. Un’opera in stile surrealista che François-Xavier aveva realizzato su commissione della modella Jane Holzer nel 1972. Presentata alla galleria Leo Castelli di New York, fu acquisita poi dal celebre mercante e collezionista Alexandre Jolas, prima essere recuperata dai Lalanne attraverso una vendita da Sotheby’s. Fra gli altri lotti di Claude Lalanne invece, La Pomme de Londre (stimata fra gli 600-800 mila euro) e l’Âne Plantè di François-Xavier, stimata fra i settecentomila e il milione di euro.
Immagini courtesy Sotheby’s
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