Gli aerei con ala mista potrebbero rappresentare una soluzione innovativa del settore, che mira alla neutralità del carbonio.
Articolo di Basem Wasef
Il primo secolo di progettazione aeronautica non ha regalato ai trendspotter molto per cui entusiasmarsi, con la stragrande maggioranza degli aerei di produzione ridotti a poco più che tubi con ali attaccate. Successivamente, modelli a forma di boomerang noti come “ali volanti”, come il Northrop YB-49 e il Northrop Grumman B-2 Spirit, catturarono l’immaginazione dell’industria aeronautica con il loro aspetto futuristico. I jet militari con corpo ad ala mista (BWB) – in particolare il B-1 Lancer e il Lockheed SR-71 Blackbird – hanno invece fatto la differenza per aver infranto le barriere progettuali così come quelle sonore.
BWB, il nuovo impulso degli aerei con ala mista
La forma del BWB riduce la resistenza aerodinamica, aumentando l’efficienza del carburante e riducendo la produzione di carbonio: quest’ultimo è l’impulso principale per i produttori di aeromobili che cercano di soddisfare l’impegno del settore di essere carbon neutral entro il 2050. EcoJet, concept BWB di Bombardier, ha superato il suo primo test di volo dimostrativo nel 2017. Airbus ha dedicato anni allo sviluppo di un modello BWB bimotore chiamato Maveric, ma il vero punto di svolta è arrivato quando il produttore ha aggiunto l’aereo al suo programma di modelli ZEROe alimentati a idrogeno.
Nuovi investimenti
JetZero, con sede in California, sta sviluppando invece un dimostratore di ali che sarà pronto per i test di volo nel 2027 e per l’ingresso sul mercato nel 2030. L’aereo è stato finanziato con 235 milioni di dollari da parte dell’aeronautica americana. La speranza è che le numerose sfide legate allo sviluppo di velivoli BWB possano essere superate grazie allo slancio della progettazione e degli investimenti.
Articolo tratto dal numero autunnale di Robb Report Italia
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