In un periodo di tensioni, la fumata lenta è il mondo che tiene insieme l’America del Kentucky e il castrismo di Cuba. A cavallo delle due sponde dell’Atlantico, si gioca la “battaglia” per i migliori sigari da regalare a Natale. Due mondi diversi, quello toscano e quello caraibico, che per districarsi richiedono l’intervento di un esperto.
“Le differenze sono enormi”, sottolinea Stefano Fanticelli, tra i massimi conoscitori italiani di sigari e presidente del club ‘Maledetto Toscano’. “Vanno dal tipo di essiccazione, al fuoco o all’aria, fino al fatto che i sigari italiani sono generalmente lavorati dalle donne e quelli caraibici dai torceador maschi. Semplificando, possiamo dire che il blend tra palchi di foglie (ligero, seco e volado, più la “intermedia” medio tiempo) produce la personalizzazione, ossia la ligada dei sigari, non così diversa dal taglio sartoriale di un abito”.
Proprio come nel caso del tailor-made, a comandare è il gusto personale. “Criteri come la potenza, l’intensità aromatica o la combustibilità”, conferma Fanticelli, “sono gli elementi principali, considerando un affinamento minimo di tre anni”.
I migliori sigari da regalare a Natale
Ecco dunque una selezione dei 10 sigari da donare a Natale, tenendo conto di un mix tra le eccellenze italiane, come il Toscano o il Nostrano del Brenta, e gli evergreen internazionali: Cuba, certo (anche se il settore nell’isola appare in crisi) e il nuovo eldorado del sigaro rappresentato da Honduras, Repubblica Dominicana e Nicaragua.
Quay D’Orsay 50 (Cubano)
Fondata negli anni Settanta, l’azienda prende il nome dall’omonima celebre strada di Parigi accanto alla Senna, in omaggio al gusto raffinato del mercato d’Oltralpe. Il sigaro viene realizzato con tabacchi provenienti da Vueta Abajo: misura 50×110 mm e offre un gusto pieno, elegante e morbido, piacevole tanto per il fumatore esperto quanto per il neofita.
Sigari da regalare a Natale, Trinidad Vigia (Cubano)
Prende il nome dalla torre di avvistamento della città coloniale al centro dell’isola di Cuba, nota per aver dato i natali a un punto di cucito particolare. Risale al 1969 e dopo il Cohiba è diventato il sigaro che Fidel Castro regalava ai diplomatici stranieri. Molto elegante, un vero sigaro da intenditori: un mix di equilibrio e sapore condensato in una fumata di 30 minuti.
Nostrano del Brenta Il Clandestino (Veneto)
La leggenda alla base di questa tipologia di sigari narra che nel 1764 un frate portò i semi del tabacco caraibico, infilandoli in un bastone cavo e portandoli in Valdastico. I sigari hanno la forma del toscano ma il sapore del caraibico: per questo il Nostrano del Brenta è un compromesso tra i due retaggi, con aromi di fieno e note vicine al floreale, più una leggera tannicità. Ideale per chi ama una fumata più secca.
Romeo y Julieta Linea de Oro Nobles (Cubano)
Il nome deriva da uno dei due romanzi preferiti dai torceadores, che spesso erano galeotti cui veniva concessa un’ora di riposo al giorno che usavano per leggere (l’altro era Il Conte di Montecristo di Dumas, da cui deriva l’omonimo sigaro). Venduti in un packaging premium dal design esclusivo, con colori oro e rosso, i sigari rappresentano un classico per gli amanti del gusto medio.
Robusto (Toscano)
Sigaro toscano sì, ma che strizza l’occhio ai Caraibi. Seguendo la moda che non vuole più sigari lunghi e sottili (18-20), si è passati agli short (6-7 cm con calibro raddoppiato), da fumata corta (30-40 min) ma molto intensa. Sigaro da intenditori, dà un piacere simile alla guida di un’Amarth: da 0 a 100 in pochissimi secondi.
Sigari da regalare a Natale, 200 (Toscano)
Prende il nome dalla bagnazione del tabacco alla manifattura di Sant’Orsola, che avvenne la prima volta nel 1815 in agosto e che da allora innesca una fermentazione in grado di dare una netta sensazione di ammoniaca. L’allora direttore fece arrotolare sigari molto frettolosamente, senza la sottofascia o “capote” (lo strato intermedio tra il ripieno o “tripa” e la fascia o “capa”). Fu venduto dal 1818, e dal 2018 viene prodotto in edizione limitata di 200 mm. Sigaro dalla pancia larga, capace di dare forti emozioni.
Moro (Toscano)
Questo sigaro viene realizzato solo nel periodo natalizio in tiratura limitata di circa 8-10mila pezzi, rigorosamente realizzati a mano da poche mani esperte di sigaraie a Lucca. Se ne producono circa 100 al giorno, col miglior tabacco di fascia Kentucky americano. Rispetto al toscano “tradizionale” è più grande di calibro e più lungo, per una gratificante fumata di circa 3 ore.
Sigari da regalare a Natale, Davidoff (Repubblica Dominicana)
Zino Davidoff era un ebreo armeno scappato a Ginevra, dove infatti si trova la più grande tabaccheria super-cool al mondo, che portò il fumo lento nel suo girovagare fino in Repubblica Domenicana. Si tratta di sigari di fattura svizzera, ossia scientificamente infallibili: i singoli esemplari vengono pesati per dare loro la giusta compattezza e di ognuno ne viene controllato il tiraggio. Ideali per una verticale con “ligade” di tabacchi diversi.
Joya clasico Sampler (Nicaragua)
Joya de Nicaragua è la più antica fabbrica attiva del Nicaragua, l’unica che è rimasta sempre aperta, anche durante i periodi bui del Paese centroamericano. La linea clasico, la prima realizzata da Joya, è una entry level di forza media, ma pur sempre una struttura nicaraguense. La fascia Connecticut con il ripieno Nicaragua dà una fumata intensa ed elegante. Il sigaro perfetto per avvicinarsi a questa tipologia.
Sigari da regalare a Natale, Villa Zamorano Reserva Tubo (Honduras)
Il sigaro Villa Zamorano viene prodotto da Maya Selva ed è un long filler di fascia accessibile di prezzo. Si tratta di un sigaro di forza media, presentato in una confezione che ricorda le lattine di bibita con il coperchio che si apre e può diventare un ottimo caddy per trasportare sigari. Un’idea regalo che sta andando molto.
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