Nascosti dietro le mura, i vigneti di questi manieri assicurano prodotti di grande eccellenza. Umbria e Toscana le terre da visitare per una degustazione che vale il viaggio.
Dimenticarsi principesse da salvare e forzieri protetti da creature mitologiche: in questi castelli i beni più preziosi riposano in cantina e nascono dalle gemme dei vigneti al di là delle mura fortificate. Il territorio italiano è ricco di meraviglie architettoniche costruite in tempi antichi, oggi restaurate nel segno dell’arte dai più importanti produttori di vino del Belpaese.
Castello della Sala
Nella campagna Umbra, terra vocata alla produzione di notevoli bianchi, si trova il Castello della Sala, tra i più affascinanti manieri dell’epoca medioevale, costruito nel 1350 per volere di Angelo Monaldeschi della Vipera. Qualche anno dopo, il nipote Piero Antonio sposa Giovanna Monaldeschi della Cervara e la coppia diventa un simbolo per la vicina città di Orvieto. Per questo, i cognomi dei due sono oggi impressi sulle etichette dei vini più rappresentativi della tenuta, di proprietà di Antinori dal 1940.
Della cantina ipogea, ben integrata nel paesaggio naturale, si scorge solo una “vela” in acciaio e legno che si erge sullo sfondo delle mura medioevali e del suo torrione. Qui nasce Conte della Vipera, unione di Sauvignon Blanc e Sémillon, la cui prima annata è stata prodotta nel 1997 e che, sull’etichetta, riporta il disegno della Cappella di San Giovanni, ancora parte dei possedimenti.
Castello di Meleto
Anche la Toscana ha le sue meraviglie fortificate, come il Castello di Meleto, dalla storia millenaria. Dimora dei monaci Benedettini della Badia a Coltibuono, viene citato per la prima volta a metà del 1200 nel libro degli Estimi dei Guelfi. Punto strategico a Gaiole del Chianti, è stato baluardo fiorentino, oggetto di disputa con i senesi. Oggi è luogo di ospitalità di charme con camere dall’atmosfera romantica, mentre vanta una delle più ampie superfici vitivinicole della zona. Chi soggiorna qui, prima di coricarsi nei letti a baldacchino può brindare con un calice di Parabuio, nobile espressione 100% Merlot.
Castelli del vino: tenuta Castel Giocondo
Altra tappa imperdibile è la Tenuta Castel Giocondo, custode dello spirito di Montalcino. Il maestoso castello, circondato da un borgo medioevale, domina i possedimenti che dal 1989 sono in mano ai Frescobaldi. Un soggiorno nelle sette camere esclusive del borgo permette di godersi etichette come CastelGiocondo, Brunello di Montalcino Docg elegante e strutturato, dai profumi intensi e una finezza estrema.
Tenuta Castello di Fonterutoli
Il panorama non è l’unica caratteristica magnetica dei Castelli del vino: le tante leggende che ancora oggi si raccontano, ne tramandano infatti il prestigio. Come quella che fa eco al Borgo di Fonterutoli dove, nel 1200, durante i trattati di pace tra Firenze e Siena, si dice sia stato disegnato il confine dei possedimenti chiantigiani nel punto esatto dove si incontrarono i cavalieri delle due fazioni, partiti al primo canto del gallo. Storia a parte, il Borgo di Fonterutoli appartiene ai Marchesi Mazzei che ne hanno preservato l’aspetto ed è oggi sede della Tenuta Castello di Fonterutoli, dal cui mosaico di vigneti nasce Castello di Fonterutoli Chianti Classico Mazzei, vino rosso il cui sorso custodisce l’immenso patrimonio storico del territorio.
Articolo tratto dal numero autunnale di Robb Report
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