Luogo privilegiato per viaggiatori curiosi, Marrakech ha il giusto mix tra lusso, cultura, tradizione. Sicuri di non annoiarsi tra party, eventi con artisti, cene gourmet dove gli chef fanno miracoli.
Il vociare ininterrotto della Medina, con il suo disordine organizzato e le botteghe che strabordano di oggetti e spezie, lascia spazio all’eleganza e alla quiete dei resort di lusso distribuiti al di fuori della città vecchia, protesi verso le dune del deserto. Marrakech, che dall’alto si mimetizza con la sabbia finissima che impolvera le strade, è un crocevia di culture e lusso discreto racchiusi nei suoi maestosi giardini, nelle suite degli hotel cinque stelle e nei musei dedicati agli artisti che in lei hanno trovato una musa.
Notti di lusso a Marrakech
Chi è in cerca di relax può alloggiare al Mandarin Oriental Marrakech, oasi di charme con 54 ville private e sette suite dallo stile berbero contemporaneo, distribuite in un giardino di venti ettari. Come degli intimi riad, le ville hanno una piscina privata collegata a una vasca idromassaggio che si affaccia direttamente sulla camera con letto king size. Un’ampia sala da bagno, una zona living interna e i solarium completano lo spazio intimo e lussuoso degli alloggi e una cucina esterna consente di pranzare e cenare direttamente in villa con la visita di un personal chef.
Lasciando la camera, al calar del sole si potrà fare aperitivo al The Tent, wine e cocktail bar con poltrone accomodate sotto a una tenda berbera. La tappa successiva è al ristorante Shirvan che combina sapori mediterranei e marocchini sotto la direzione dello chef stellato Akrame Benallal. Consigliati i tacos con agnello caramellato al miele, il cavolfiore tandoori con salsa tahini e l’orata masala avvolta in foglie di banano con salsa al tamarindo.
Tappa a Rue Yves Saint Laurent
Con le temperature miti del mattino inizia l’esplorazione della “città rossa”, che si potrebbe anche chiamare “città blu”, poiché a questa cromia – in particolare alla nuance “majorelle” – si lega il ricordo artistico e culturale di chi trascorre qui qualche giorno. Il Jardin Majorelle, con la villa blu dai dettagli ocra e turchesi, è infatti la meta ideale per chi vuole riempirsi gli occhi di bellezza.
Acquisito il terreno nel 1923, il pittore francese Jacques Majorelle vi costruì il suo studio all’inizio degli anni ‘30 su progetto dell’architetto Paul Sinoir, collezionando tutto attorno una miriade di piante esotiche e rare di cui, dopo anni di abbandono, si presero cura Pierre Bergé e Yves Saint Laurent acquistando la proprietà nel 1980.
Oggi l’affascinante casa blu ospita il Musée Pierre Bergé des Arts Berberes con una raccolta di oltre 600 oggetti artigianali, un caffè e il giardino conservato in modo impeccabile. A fianco si trova anche il Musée Yves Saint Laurent, un’esibizione permanente dei lavori dello stilista dagli anni Sessanta ai primi Duemila, una galleria fotografica e un auditorium racchiusi dall’architettura firmata da Studio KO, caratterizzata da un pattern di mattoni intrecciati che ricordano le fibre di tessuto.
Esplorando i giardini di Marrakech
Dopo lo stop a Rue Yves Saint Laurent, gli appassionati di piante grasse possono fare un salto al Cactus Thiemann, giardino botanico fondato negli anni ‘60 dall’artista Hans Thiemann e oggi il più grande di questo genere nel continente africano. Distese di aloe giganti, agavi, fichi d’india e oltre 150 specie di succulente si stagliano ordinatamente sullo sfondo del deserto, creando un magnifico contrasto. Interessante anche Anima Garden, concepito dall’artista André Heller e distribuito su due ettari, dove la natura si mescola alle opere d’arte.
Shopping nella città rossa
Chi invece preferisce dedicarsi allo shopping, a Marrakech ha l’imbarazzo della scelta. Dopo avere contrattato i migliori prezzi di spezie e generi alimentari tra le bancarelle della Medina, può visitare My Fine Food, shop nel distretto industriale della città che raccoglie prelibatezze locali confezionate in packaging eleganti e un’ampia selezione di tè e caffè.
Chi cerca oggetti per la casa deve invece fare tappa da Soufiane Zarib. La bottega artigianale ospita da generazioni tappeti unici prodotti secondo le tecniche tradizionali di differenti regioni marocchine, con un tocco contemporaneo. Tappeti berberi e altri accessori realizzati a mano si trovano da Tribaliste, mentre gli oggetti per la casa più pregiati, come vasi e specchi dalle particolari cornici, fanno bella mostra di sé da Badr.
Da Moro ci si può fermare per una pausa caffè e acquistare la linea di cosmetici naturali del brand, insieme a capi di abbigliamento confezionati da designer locali, mentre Marrakshi Life propone abiti ispirati agli outfit tradizionali marocchini, riletti in una chiave comfort con linee morbide da Randall Bachne, che ha fondato il brand 11 anni fa. Chi vuole portarsi a casa un pezzo unico può infine fare un salto da Le Maître Maroquinier e farsi confezionare dei sandali personalizzati in pelle di altissima qualità.
Nel più affascinante riad
Dopo una giornata di shopping intenso, restando all’interno della Medina, si può cenare da Dar Dharma, riad a pochi passi dalla scuola coranica Madrasa di Ben Youssef. Qui si possono assaggiare i piatti più autentici della tradizione gastronomica del Marocco, come tajine di carne e pollo, vellutate di stagione e briouat (fagottini ripieni di formaggio dalla forma triangolare).
Mille e una notte
Proseguendo verso la Ville Nouvelle, si incontra il Four Seasons Resort Marrakech, rifugio immerso tra giardini moreschi, le cui camere in stile marocchino moderno si declinano delle nuances dei rossi e dell’ocra. Chi alloggia può scegliere tra suite e camere Pavillon con ampie terrazze, mentre le Patio Suite hanno la loro piscina privata e l’accesso diretto al giardino.
La grande pool con solarium permette di concedersi una tintarella e fare una pausa di gusto ad Azzera, ristorante all’ombra di palme e ulivi con specialità grigliate, pesce fresco e gli immancabili club sandwich. Chi invece sente nostalgia di casa, potrà riservare un tavolo a Quattro, ristorante italiano racchiuso in un ambiente dagli archi moreschi e una grande terrazza per cenare all’aperto quando la temperatura non è troppo alta. Tra le specialità dello chef ci sono i paccheri artigianali, il branzino con la fregola e varie tipologie di pizzoli, lievitati da accompagnare a una selezione di vini italiani oppure cocktail classici come Americano e Negroni.
Per le meze e il tajine è necessario fermarsi ai tavoli di Inara, da cui godere della vista sulle meraviglie di Marrakech, la città rossa dall’animo blu.
Articolo tratto dal numero di primavera di Robb Report Italia
Immagine di copertina © Fondation Jardin Majorelle – photo Nicolas Matheus
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