Tra gli obiettivi a breve termine di Moët & Chandon, una viticoltura 100% ecologica. Per salvaguardare il territorio e garantire eccellenti risultati in vigna e in cantina.
Fresco come una bollicina che guizza nel calice, il tema dello sviluppo sostenibile è al primo posto tra le priorità dei produttori del pregiato vino francese. Un ambizioso progetto della regione Champagne punta infatti a ridurre del 25% le emissioni di CO2 della filiera produttiva entro il 2025 e, per lo stesso anno, a contare su una viticoltura 100% ecologica. Anche perché la qualità delle bollicine è legata in modo indissolubile alla salute dei suoli, alla biodiversità e all’aspetto paesaggistico.
A partire dai primi mesi del nuovo millennio, secondo i dati raccolti dal Comité Champagne, l’impronta ecologica di ogni singola bottiglia si è ridotta del 20% e punta ad assottigliarsi sempre di più, fino a raggiungere il 75% nel 2050. Uno sforzo che tutti, dalle grandi Maison ai piccoli Vigneron, hanno preso sul serio.
L’impegno sostenibile di Moët & Chandon
Come Moët & Chandon, che tra gli obiettivi a breve e lungo termine annovera la protezione del territorio attraverso programmi ad alto impatto ambientale come “Natura Nostra”, presentato nel novembre 2021 a Épernay. Per l’occasione, i dipendenti della Maison si sono riuniti a l’Ecole pratique de Viticulture Moët & Chandon, detta anche Fort Chabrol, luogo determinante nella lotta alla fillossera e nella formazione dei viticoltori.
Qui hanno piantato aceri campestri, tigli, olmi, meli e sambuchi per un totale di 1.743 alberi: numero rappresentativo dell’anno di fondazione della cantina che, con le sue solide radici nella storia dello Champagne, si prefigge oggi di indicare una via sostenibile per il futuro. In particolare, l’impegno della Maison è legato alla realizzazione di cento chilometri di corridoi ecologici entro il 2027.
Si tratta di veri e propri collegamenti verdi e blu (piante e corsi d’acqua) da alternare ai terreni vitati, in grado di contribuire alla conservazione degli habitat e delle specie che li abitano, permettendo loro di muoversi liberamente. Questa valorizzazione delle risorse naturali si traduce in maggiore qualità all’interno della bottiglia, soprattutto nelle espressioni più esclusive della Maison, come Grand Vintage 2013, 75° millesimo di Moët & Chandon energico e raffinato, dalla maturità spiccata, che svela aromi autunnali al naso e una vibrante energia alla beva.
Caldarroste, grano saraceno tostato, miele e torrone si armonizzano alla nota iodata, mentre al palato l’acidità vivace è retta da un’elegante struttura, con sentori di pompelmo bianco sul finale. Una pietra miliare delle bollicine francesi che evidenzia la voglia di Moët & Chandon di proseguire una tradizione di successi nel segno dell’etica e della sostenibilità.
Immagini courtesy Moët & Chandon
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