Il girocollo Bulgari, realizzato in platino e diamanti, presenta una visione a volo d’uccello della figura di un serpente.
Bulgari si libera di nuovo della sua pelle. Per celebrare i 75 anni del suo design più seducente, la maison è riuscita a dare un nuovo tocco al suo motivo più famoso. Il nuovo girocollo in platino con diamanti, onice e smeraldi cabochon, presenta infatti una visione a volo d’uccello della figura di un serpente che si aggira intorno al collo. Un pezzo che incarna una presentazione moderna e meno letterale. Impresa non da poco se si considera che il design è in voga dalla metà del XX secolo. In realtà il nuovo look è, almeno nella concezione, più vicino al suo primo predecessore.
Le origini del serpente Bulgari
Il primo serpenti debuttò nel 1948 come orologio da polso dalla forma quadrata con cinturino a spirale. Fu solo negli anni ’50 che un’espressione più letterale, con una cassa a forma di testa di serpente, entrò nel lessico creativo di Bulgari. L’animale è stato a lungo rappresentato in gioielleria fin dai tempi dei faraoni egizi e della Grecia. Le due culture si sono incrociate molte volte e, nonostante le radici romane di Bulgari, il suo fondatore Sotirios Voulgaris era di origine greca.
Sorprendentemente, i serpenti sono entrati a far parte del mondo Bulgari solo dopo la sua morte. Fu sotto la direzione del figlio Giorgio infatti che il serpente iniziò a tentare i suoi clienti.
La Serpenti Factory di Bulgari
Il fascino del design continua ad attrarre clienti abituali, ma non solo. Il design continua a offrire infinite possibilità con applicazioni su anelli, orecchini, bracciali, orologi e persino borse a forma di serpente. Se solo un acquirente sarà il possessore di questo girocollo, gli altri potranno godersi la Serpenti Factory di Bulgari, una mostra concettuale che, quando sarà inaugurata a New York a giugno, presenterà cinque installazioni artistiche di cinque artisti, tutte ispirate all’iconico design.
Articolo di robbreport.com
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