Alla fiera annuale Watches and Wonders non è stato tutto incentrato sul Land-Dweller. Ecco le tendenze dell’orologeria di lusso che hanno segnato la fiera di Ginevra.
All’interno delle sale rivestite di moquette del centro congressi Palexpo di Ginevra, sede della fiera annuale Watches and Wonders, che quest’anno si è tenuta dal 1° al 7 aprile, le ansie e le distrazioni del mondo esterno sembrano spesso attenuate e talvolta persino inesistenti. L’evento opera in una sorta di bolla deluxe, abitata da professionisti dell’orologeria ben vestiti, intenti a sorseggiare espresso e Champagne mentre ammirano i segnatempo più raffinati e costosi del mondo. Quest’anno, tuttavia, la sensazione ovattata che Watches and Wonders riesce solitamente a trasmettere ai partecipanti è stata interrotta al terzo giorno di fiera. Questo a causa della notizia del nuovo regime tariffario dell’amministrazione Trump. Ciò ha suscitando confusione e preoccupazione riguardo a come il dazio del 31 percento su alcuni beni svizzeri avrebbe potuto influire su un settore già colpito dal calo delle vendite a livello globale.
Novità di Watches and Wonders 2025, i trend, i colori e i modelli
Nonostante ciò, non è mancato l’entusiasmo, alimentato da lanci di prodotto che hanno attirato l’attenzione, come il modello Tank à Guichets di Cartier (vero protagonista della fiera) e da sviluppi potenzialmente rivoluzionari per il settore, come il nuovo scappamento Dynapulse di Rolex, elemento chiave della nuova collezione Land-Dweller. Di seguito sono evidenziati i temi, i colori e le complicazioni che hanno dominato l’edizione 2025 di Watches and Wonders.
Il tema: precisione
La fiera si è aperta con il botto: per la prima volta in tredici anni, Rolex ha presentato un orologio completamente nuovo, Oyster Perpetual Land-Dweller. Sebbene le indiscrezioni sul modello fossero trapelate più di due settimane prima dell’apertura della manifestazione, l’introduzione ufficiale della collezione è stata accolta con stupore e ampio consenso. Gran parte dell’attenzione non si è concentrata tanto sullo stile del pezzo, che vanta un design sottile con bracciale integrato, quanto piuttosto sulla meccanica rivoluzionaria contenuta al suo interno.
Dotato del Calibro 7135, un movimento all’avanguardia con frequenza di 5 Hz che incorpora il nuovo scappamento Dynapulse brevettato da Rolex (uno scappamento a distribuzione sequenziale realizzato in silicio amagnetico) il Land-Dweller viene presentato come un orologio di nuova generazione. Secondo Rolex, è più robusto, più efficiente e, questo è l’aspetto fondamentale, più degno di fiducia rispetto a qualsiasi altro segnatempo sul mercato. Questa affermazione potrebbe essere interpretata come una frecciata a Omega, marchio appartenente a Swatch Group che equipaggia i propri modelli con scappamenti coassiali, risultando l’unico altro brand, oltre a Rolex, a produrre cronometri su scala industriale.
“Non vedo alcun marchio in grado di competere con Rolex e Omega”, ha dichiarato l’analista del settore Oliver Müller a Robb Report. “Ecco perché, quando qualche orologiaio artigianale afferma: ‘Io faccio vera cronometria, quello che fanno loro è industriale’, io rispondo: ‘Quello che fanno loro è vera magia, perché lo fanno ogni giorno e su decine di migliaia di pezzi, ripetutamente’”.
La complicazione: calendario perpetuo
L’edizione dello scorso anno di Watches and Wonders le maison orologiere avevano presentato una moltitudine di tourbillon. Questi modelli spettacolari e d’impatto sembravano riflettere l’ottimismo degli anni post-pandemia in cui erano stati concepiti. Quest’anno, invece, la complicazione prediletta è stata il prestigioso ma ben più sobrio calendario perpetuo.
Questa funzione è apparsa in combinazione con ripetizioni minuti, come nel raffinato Minute Repeater Perpetual di A. Lange & Söhne, edizione in platino limitata a soli 50 esemplari (al prezzo di 715.000 euro). È stata proposta anche in materiali del XXI secolo, come nell’IWC Pilot’s Watch Performance Chronograph Perpetual Calendar Digital Date-Month, un orologio dal design contemporaneo realizzato nel Ceratanium nero proprietario del marchio. Infine, è stata protagonista di design minimalisti, come dimostrato dal Toric Quantième Perpétuel di Parmigiani Fleurier, disponibile in tonalità pastello. Questo modello da 42,5 mm presenta un quadrante in platino massiccio o oro rosa, con un’elegante visualizzazione coassiale e pochi altri elementi.
La palette cromatica: rosso e blu
Il colore è stato un tema generale della manifestazione, ma due tonalità si sono distinte: il rosso corsa e il blu acquatico, mentre le sfumature pastello del verde (il cosiddetto “pistacchio” nel lessico Rolex) hanno occupato un più distante terzo posto. La diffusione degli orologi rossi è attribuita alla febbre della Formula 1, soprattutto presso TAG Heuer. Il marchio ha presentato almeno tre modelli con dettagli rossi accesi: un Formula 1 Solargraph con cassa rosso fuoco e cinturino in gomma abbinato, un Carrera Day-Date con quadrante opalino rosso fumé, e un Monaco Split-Seconds Chronograph F1 in ceramica bianca, con quadrante traslucido rosso che lascia intravedere il movimento in modo spettrale.
Numerosi altri marchi, tra cui Oris, Tudor, Rolex ed Hermès, hanno optato per quadranti e/o cinturini rossi in modelli selezionati, portando sul mercato un’ondata cremisi più imponente di qualsiasi altra vista di recente memoria. Il blu, invece, è declinato in una vasta gamma di tonalità raffinate che si sono distinte per varietà. Per il quadrante del sopracitato calendario perpetuo Toric, Parmigiani Fleurier ha scelto una nuance pastello chiamata “Morning Blue”.
Praticamente l’intero stand di Chanel è stato un’ode al blu, nello specifico, al denim del nuovo J12 Bleu. Chopard ha messo in risalto una tonalità blu “Shades of Ice” per il quadrante del suo Alpine Eagle 41 XP CS in platino, e un azzurro ghiacciato per il suo L.U.C Quattro Mark IV, anch’esso con cassa in platino. Il massimo impegno cromatico verso questo colore è arrivato da Zenith, la cui collezione per il 160° anniversario ha incluso numerosi modelli blu su blu in una tonalità elettrica unica nel contesto della fiera.
Il metallo: oro rosa
Per ogni orologio in oro giallo presentato a Watches and Wonders, se ne sono visti almeno cinque in quella che è la sua variante più calda e dall’estetica retrò: l’oro rosa, in tutte le sue sfumature (rosa, rosso, e pink gold) è indubbiamente il metallo del momento. La tendenza era già emersa l’anno scorso, quando molti orologiai avevano abbandonato l’acciaio a favore di casse più preziose (e più costose). E a giudicare dalle novità introdotte a inizio aprile, la moda del rosa non accenna a rallentare.
Dalle due principali novità di A. Lange & Söhne nella calda lega Honeygold (l’Odysseus e il 1815) al nuovo Reverso Tribute Monoface Small Seconds di Jaeger-LeCoultre, proposto con bracciale milanese in oro rosa (e che ha raccolto quasi tanti apprezzamenti quanto il Tank à Guichets di Cartier), l’ubiquità dell’oro rosa alla fiera ha sorpreso, soprattutto considerando l’impennata dei prezzi del metallo (generalmente superiore ai 3.000 dollari l’oncia). D’altra parte, i prezzi elevati—e ciò che rappresentano in termini di valore duraturo—potrebbero essere proprio il punto centrale.
Il materiale del quadrante: pietra dura
Chi pensava che il 2024 fosse stato l’anno dei quadranti in pietra dura, dovrà ricredersi: il 2025 promette un’espansione ancora più marcata in questa direzione. L’onnipresenza dei quadranti in pietre preziose durante la settimana ginevrina dell’orologeria (non solo materiali ovvi come la malachite, ma anche proposte più insolite come giada e opale rosa) è stata impossibile da ignorare. Facendo così sorgere spontanea la domanda: come mai tutti i marchi sembrano aver ricevuto lo stesso messaggio?
Il giorno prima dell’apertura ufficiale della fiera, H. Moser & Cie. ha lanciato la collezione Pop, una serie di orologi con quadranti realizzati in pietre dure sorprendenti come crisoprasio limone e opale rosa. Due pezzi salienti di Piaget comprendevano: un orologio dalla forma trapezoidale con quadrante in turchese incassato in una cassa d’oro priva di decorazioni, appartenente alla nuova collezione Sixtie, e un modello dedicato ad Andy Warhol con quadrante in lapislazzuli, incorniciato da zaffiri blu taglio baguette. La turchese ha avuto un ruolo centrale anche presso Rolex, che ha utilizzato la pietra per arricchire l’ultima edizione del Daytona. L’edizione con incastonature più inaspettata è giunta, ancora una volta, da Zenith: il nuovo ed elegante modello G.F.J. Calibre 135 presenta un quadrante tripartito con disco centrale in lapislazzuli.
A Watches and Wonders, così come negli eventi satellite che hanno animato la città, la diffusione di segnatempo con quadranti in pietra ha ricordato a tutti che lo stile anni Settanta è l’estetica del giorno, del mese e dell’anno.
Articolo di Robbreport.com
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