Oli vegetali, idrogeno, biodiesel e tanti altri fanno parte della famiglia dei carburanti sostenibili. Tutti con un unico scopo: salvare i motori endotermici senza continuare a produrre eccessive emissioni di CO2.
Il futuro non è solo elettrico. La transizione energetica si sta muovendo sempre più velocemente, e le case automobilistiche si apprestano a produrre modelli ibridi o full-electric. Esiste, però, un’altra risorsa alternativa e altrettanto rinnovabile. I biocarburanti sono una soluzione complementare ai motori elettrici: prodotti da elementi come aria, acqua e scarti agricoli, permettono al motore termico di continuare a fare parte del mondo automotive, riducendo le emissioni di gas serra fino all’obiettivo imposto dall’ Unione Europea.
Porsche e la 718 Cayman, ora in versione bio
Il suo debutto avvenne nell’estate del 2022 come la Porsche della gamma 718 più estrema e cattiva di sempre. Il suo layout sportivo la rende tanto avvincente quanto versatile nella guida su strada. Talmente tanto da essere una delle poche supercar ad accogliere l’utilizzo del biocarburante. La Porsche 718 Cayman GT4 RS è stata cavia di un’iniziativa di successo, eFuel per Porsche, in collaborazione con Siemens Energy. Lo scopo è quello di affiancare la transizione verso la mobilità elettrica, che avverrà in maniera lenta e che manterrà i veicoli con motori a combustione ancora nel quadro per un po’ di anni.
A partire dal 2022 saranno annualmente prodotti 130.000 litri di eFuel, utilizzati da Porsche principalmente nelle attività del motorsport in tutte le piste del mondo. In futuro, Porsche userà la stessa benzina rinnovabile eFuel nei suoi modelli con motore a combustione interna, comprese le vetture storiche.
Bentley e la Flying Spur Hybrid, la lussuosa rinnovabile con biocarburanti
La casa britannica si spinge oltre l’elettrificazione per un esperimento condotto con la mitica Flying Spur in versione ibrida. L’elegante berlina ha infatti affrontato un lungo viaggio attraverso l’Islanda. Località che non è stata scelta a caso, dato che si tratta di uno dei paesi più all’avanguardia sullo sfruttamento di energie alternative. L’energia geotermica in particolare abbonda nel paese delle terre fumanti, energia utilizzata per estrarre il carburante utilizzato da Bentley per questo avventuroso viaggio.
La berlina ibrida ha ricevuto un pieno di biocarburante ricavato da biomasse vegetali di scarto e una ricarica della batteria con energia elettrica prodotta dalle centrali geotermiche. Bentley crede fermamente in un futuro elettrificato solo parzialmente e alla salvaguardia della tradizione del motorismo, pur migliorando la salute del pianeta. A tal proposito ha già integrato i biocombustibili nel suo programma Beyond100 anche nei processi di fabbrica, utilizzandolo da fine 2021 per alimentare veicoli della logistica nello stabilimento produttivo.
Koenigsegg e le hypercar “vulcaniche” a biocarburanti
Il brand svedese ha iniziato a sperimentare un nuovo tipo di carburante che deriva da vulcani semi-attivi. Una visione decisamente ambiziosa, ma che uno come Christian Von Koenigsegg si può permettere. Un’ispirazione che viene anch’essa dall’Islanda, ma che si basa su una tecnologia in fase di sperimentazione che cattura la CO2 emessa dai vulcani e la converte in metanolo. Il Vulcanol produce il 90 per cento in meno di emissioni di carbonio rispetto ai combustibili fossili e verrà utilizzato in tutta la catena di produzione, oltre che per le nuove hypercar Koenigsegg che verranno.
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