La parola “capolavoro” è spesso abusata, ma il cronografo Grand Complication Split-Seconds – Tempo di Vacheron Constantin lo è davvero.
Articolo di Victoria Gomelsky
Anche i collezionisti che ricordano i primi tempi del rinascimento meccanico potrebbero non sapere che, per la maggior parte del XX secolo, gli orologi da polso dotati di complicazioni, e tanto meno di grandi complicazioni, erano una rarità.
“Pochissimi calendari perpetui erano disponibili perché molto difficili da sviluppare, produrre e assemblare”, dice Christian Selmoni, style and heritage director di Vacheron Constantin. “Per decenni, se non secoli, il tourbillon è stato una sorta di complicazione mitica: per gli orologiai era il sacro Graal della difficoltà”.
L’avvento di tecnologie ingegneristiche avanzate a metà degli anni Ottanta, come le macchine a controllo numerico e la progettazione assistita da computer, ha permesso a un maggior numero di orologiai di mostrare i propri “muscoli” tecnici. Ma ancora oggi la combinazione di funzioni super-specializzate all’interno di un unico segnatempo rimane una prerogativa dell’élite orologiaria.
Grand Complication Split-Seconds – Tempo
Il cronografo Grand Complication Split-Seconds – Tempo è un pezzo unico realizzato dal reparto sperimentale Les Cabinotiers di Vacheron Constantin. L’orologio da polso di 45 mm per 16,4 mm, in oro rosa 18 carati, presentato a Watches & Wonders di Ginevra, si distingue anche nel firmamento dell’alta orologeria.
Per cominciare, il nuovo calibro 2757 a carica manuale contiene ben 698 componenti. Comprende una ripetizione minuti, tra le complicazioni più apprezzate dell’orologeria. Un cronografo rattrappante (che si dice sia ancora più difficile da costruire del meccanismo di suoneria a causa dell’estrema precisione nel processo di assemblaggio) e il tourbillon. Un trio di funzioni quasi mai viste insieme in un orologio da polso.
Eppure l’esemplare di Les Cabinotiers – il cui prezzo è molto alto, su richiesta – non solo è sottile (il movimento misura appena 10,4 mm di spessore), ma presenta anche un’estetica elegante e sobria, con un quadrante bicolore in grigio scuro, che smentisce la sua estrema complessità. “Per le super complicazioni come questa, si potrebbe essere tentati di inserire il maggior numero di informazioni possibili sul quadrante, per aumentare la complessità percepita del segnatempo”, spiega Selmoni. “Ma la nostra idea era quella di dare la massima leggibilità”. E, si potrebbe aggiungere, la massima bellezza.
L’estetica di Vacheron Constantin
Rifinito meticolosamente a mano da un unico orologiaio, il fondello presenta un motivo a croce di ponti anneriti con superfici scavate sabbiate a grana finissima e sormontate da una vasca lucidata a specchio. Il gioco di finiture opache e lucide che ne risulta, racchiuso in un’architettura tridimensionale, crea una sinfonia visiva.
Selmoni definisce il maestro orologiaio dietro questo pezzo “una sorta di Mozart delle complicazioni”. Ma qui la musica suona dolcemente. Elogiando il fattore stealth dell’orologio, aggiunge: “Solo voi saprete di avere una super complicazione al polso”.
Articolo tratto dal numero estivo di Robb Report
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