C’è quello imbottigliato da Bob Dylan e quello invecchiato mezzo secolo, quello che sa di cioccolato e quello rifinito in botti delle Filippine. Una selezione dei migliori wisk(e)y prodotti quest’anno in Scozia e negli Stati Uniti. Da provare tutti.
Articolo di Jonah Flicker e Jason O’Bryan
The Glendronach Aged 50 years, whisky ultra invecchiato
Chi ha avuto il piacere di gustare un whisky invecchiato 30, 40 o addirittura 50 anni, sa che il risultato può essere… interessante. A volte il liquido perde il suo carattere di whisky, trasformandosi in qualcosa di più simile a un Cognac invecchiato. Ma la Glendronach ha fatto centro con la versione più vecchia che abbia mai imbottigliato, un raro e delicato single malt di mezzo secolo.
Questo prodotto è stato distillato nel 1971 e ha maturato 50 anni in botti di sherry Pedro Ximénez e Oloroso. Dopo così tanti anni, è rimasto abbastanza liquido da permettere la commercializzazione di 198 bottiglie in tutto il mondo, ognuna delle quali è contenuta in uno splendido decanter custodito in un astuccio di pelle.
Il colore sembra più simile all’aceto balsamico che a un whisky, ma il sapore al palato si esprime con note di cuoio polveroso, amarena, tabacco, noce moscata, melassa e miele. Meglio prenderne due bottiglie, una da gustare subito e una per la collezione. 25.000 euro.
The Heaven Hill, Heritage Collection 17-Year-Old Barrel, Proof Kentucky Straight Bourbon
Heaven Hill è una storica distilleria del Kentucky nota per i bourbon dal prezzo accessibile Elijah Craig ed Evan Williams. Ma eccelle anche nella fascia alta e l’uscita della Heritage Collection ne è l’ultima prova. Ogni whiskey viene prodotto da uno dei sei mash bill della distilleria secondo una ricetta collaudata: 78% di mais, 10% di segale e 12% di orzo maltato.
Il bourbon è stato fatto invecchiare per un minimo di 17 anni e miscelato con liquido invecchiato fino a 20 anni. Normalmente, i bourbon di questa età possono diventare eccessivamente legnosi e tannici, ma questo è incredibilmente equilibrato. Le classiche note di vaniglia, caramello, frutta a nocciolo e un soffio di carbone danzano sul palato a ogni sorso. Questa bottiglia sarà sicuramente un oggetto da collezione, ma la tentazione di versarsene un bicchiere potrebbe essere troppo forte. 270 euro.
Bruichladdich, Black Art Edition 09.1, Single Malt Scotch
Bruichladdich, la distilleria di 141 anni dell’isola scozzese di Islay, è stata chiusa nel 1994 e ha ripreso la produzione nel 2001. Questa pausa non ha diminuito la sua reputazione di distilleria innovativa né la produzione di alcuni dei single malt più affumicati in assoluto. La serie ultra-premium Black Art dà al capo distillatore Adam Hannett la possibilità di imbottigliare i barili prodotti prima della chiusura. La nona edizione di Black Art è un’annata del 1992 maturata 29 anni in varie botti, anche se Hannett non rivela quali sono state utilizzate.
Questo è un whisky non torbato, senza aggiunta di colore o filtrazione a freddo. Il suo sapore è delizioso e complesso, ricco di cioccolato, frutta tropicale, spezie e note di pan di spagna e vaniglia. Sono state rilasciate solo 12.000 bottiglie con una gradazione di botte del 44,1%, il che lo rende un vero e proprio regalo per gli appassionati di whisky. 1.000 euro.
Heaven’s Door, The Master Blenders’ Edition, Whiskey Cask Finish
Il mondo degli alcolici è saturo di marchi di celebrità di scarso valore interessate solo al denaro, ma alcuni, come Heaven’s Door di Bob Dylan, offrono prodotti di alto livello. Questa speciale Master Blenders’ Edition nasce dalla collaborazione con il rinomato marchio irlandese Redbreast, che produce alcuni dei migliori whiskey single-pot still sul mercato.
Il bourbon di Heaven’s Door invecchiato 10 anni è stato rifinito in botti Redbreast per altri 15 mesi, portando al palato note di frutta, sherry e un sentore di torta di mele. Anche se il nome di Dylan è in primo piano, i veri artisti sono i maestri miscelatori Billy Leighton (Redbreast) e Ryan Perry (Heaven’s Door), che hanno sviluppato un whiskey che canta con sapore e carattere. 100 euro.
Whistlepig, The Boss Hog VIII: LapuLapu’s Pacific, Rye Whiskey
Ogni nuovo imbottigliamento Boss Hog offre qualcosa di unico. Ma LapuLapu’s Pacific, l’8° della serie prodotta dalla WhistlePig del Vermont, è un prodotto di spicco, che eleva il già superbo stock di whiskey invecchiati della distilleria. Il whiskey è stato prima messo in botti di rum di 7 anni per quattro settimane e poi rifinito per soli 10 giorni in botti provenienti dalle Filippine, che in precedenza avevano contenuto rum per un decennio.
Questa doppia finitura conferisce al palato un bouquet dolce e quasi floreale alla segale pepata e speziata, con note di arancia candita, cannella, banana, mango e mela cotta. Il risultato è un eccellente whiskey di segale da sorseggiare, diverso da qualsiasi altro mai assaggiato. 490 euro.
Little Book, Chapter 5: “The Invitation”, Whiskey Barrel Proof
Freddie Noe, nipote del leggendario mastro distillatore Booker Noe e figlio Fred Noe, attuale mastro distillatore di Jim Beam, non si accontenta dell’eredità di famiglia. Il più giovane dei Noe è la mente dietro l’eccellente e innovativa serie Little Book. Questi whiskey miscelati in botte sono tra i prodotti più creativi che l’azienda abbia lanciato negli ultimi anni.
Il più recente, Chapter 5: “The Invitation”, è una miscela di bourbon di 2, 5 e 15 anni, nonché di whiskey di segale maltata di 3 anni. La combinazione è eccellente, con il noto carattere di nocciola e quercia di Jim Beam al cuore, insieme a note di pane di mais al jalapeño, cioccolato al malto, torta di mele al caramello, noce moscata e pompelmo. 120 euro.
Articolo tratto dal numero autunnale di Robb Report
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